martedì, 19 Novembre 2024
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“Mangio tutto”, i bimbi sono anti-spreco

Il cambiamento inizia dalla mensa: al via nelle scuole primarie di Firenze un progetto di sensibilizzazione contro il cibo che finisce in spazzatura

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Le cattive abitudini? Più facile prevenirle che perderle. Per questo è meglio lavorare con i più piccoli. Parte da Firenze la campagna “Io mangio tutto. No al cibo nella spazzatura” promossa da ActionAid e sponsorizzata da Nexive per sensibilizzare sul tema degli sprechi alimentari.

L'80% dei toscani dice basta agli sprechi

Ogni anno in Italia 20 milioni di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura. Intanto nel mondo 870 milioni di persone soffrono la fame. Un problema molto avvertito dai toscani, secondo i dati Ipsos diffusi in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione dai quali emerge che il 77% degli abitanti della regione dichiara di tagliare gli sprechi alimentari e il 78% che presta attenzione alla salute quando va a fare la spesa.

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Le buone pratiche in classe

Il cambiamento deve partire dai più piccoli. “Io mangio tutto” è un percorso di sensibilizzazione sul tema del diritto al cibo pensato per le scuole primarie. Circa 2.000 bambini delle scuole di Firenze, Torino e Padova riceveranno il kit didattico preparato per l'iniziativa e, guidati dall'insegnante, parteciperanno a un'attività di due ore durante l'orario scolastico per conoscere i temi della fame nel mondo, della prevenzione degli sprechi alimentari e dei principi di un’alimentazione bilanciata e sostenibile.

“Essere nati nella parte del mondo ‘più fortunata’ – sostiene Roberta Culella, Csr Manager di Nexive – ci impone, da un punto di vista etico, di essere consapevoli di quanto accade nell’altra metà, di praticare e diffondere buone abitudini e sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche dello spreco e del diritto al cibo”.

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“È dai bambini che frequentano le mense che può partire il vero cambiamento”. Ne è convinto Marco De Ponte, Segretario generale di ActionAid Italia, che aggiunge: “Parliamo di un comparto attorno al quale ruotano 10 milioni di persone, tra addetti ai lavori, insegnanti, docenti, studenti e personale non docente. Un bacino enorme che rappresenta un sesto della Nazione e che può farsi davvero promotore e partecipe di consumi alimentari sostenibili”.

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