mercoledì, 11 Dicembre 2024
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La manifestazione organizzata a Calenzano dopo l’esplosione

Il presidio "Basta morti sul lavoro" è stato promosso da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con lo sciopero di 4 ore indetto a livello provinciale

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Circa 3.000 persone secondo gli organizzatori hanno partecipato alla manifestazione-presidio in piazza Vittorio Veneto sotto il Comune di Calenzano, promossa per chiedere più sicurezza sul lavoro, dopo l’esplosione avvenuta nel deposito Eni che ha causato vittime e feriti. Alla protesta, promossa da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con lo sciopero provinciale di 4 ore, hanno partecipato anche tanti amministratori locali, dal presidente della Regione Eugenio Giani, alla sindaca metropolitana Sara Funaro.

“Apriamo una riflessione sul deposito Eni di Calenzano”

In apertura sono stati letti i nomi delle 5 vittime dell’incidente: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe. A seguire un minuto di raccoglimento, concluso da un lungo applauso. È il momento del cordoglio, ma anche quello della riflessione dopo la tremenda esplosione, con il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che durante la manifestazione ha ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto sulla permanenza del deposito Eni su questo territorio.

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“La Piana è un luogo dove mettere ancora nuove cose, compreso un aeroporto? – ha chiesto da palco –  Occorre una riflessione sul modello di sviluppo, che va cambiato con forza, presto, subito”. Un’apertura è arrivata dalla sindaca Sara Funaro. “Come Città metropolitana siamo disponibili ad avviare una discussione, è chiaro che i territori stanno cambiando negli anni: è necessario sempre ripensare all’assetto dei territori”.

La manifestazione a Calenzano per dire: “Basta morti sul lavoro”

Ma al centro dell’attenzione c’è stata soprattutto la rivendicazione di maggiore sicurezza sul lavoro. Per Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, è necessario “intervenire con normative più stringenti, modifiche di legge, formazione ai lavoratori, più controlli e incrociati”, ma anche a livello politico. “Abbiamo un mondo del lavoro deregolamentato, frastagliato, sfregiato dalle leggi che i vari governi che si sono susseguiti hanno fatto fino a oggi – ha detto -. Il Governo e le imprese devono mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ma per davvero”.

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Una richiesta che arriva anche dal segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Fabio Franchi. “La strage di Calenzano arriva a soli dieci mesi di distanza dall’Esselunga di via Mariti – ha commentato -. Non possiamo dire che è casualità: c’è un problema sicurezza che va prontamente affrontato sul nostro territorio, c’è un mancato investimento delle strutture all’interno dello stabilimento, c’è una mancata formazione, ci sono mancati controlli ispettivi”. Gli fa eco il segretario toscano della Uil Paolo Fantappiè: “Serve assumere ispettori, fare controlli in tutte le aziende e attività produttive perché qui si sta violando la normativa sulla sicurezza”.

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