venerdì, 20 Settembre 2024
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Le “nuove” regole per gli Airbnb e gli affitti brevi a Firenze

Il Consiglio comunale dà il suo ok alla variante e inserisce nel piano operativo il blocco per i nuovi affitti turistici brevi. Polemiche in aula. Ma cosa cambia?

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Dopo la bocciatura da parte del Tar, Palazzo Vecchio ci riprova: il Consiglio comunale di Firenze ha dato l’ok alle “nuove” regole per lo stop agli Airbnb e agli affitti turistici brevi nella zona Unesco del centro storico. Di fatto si ripropone la vecchia norma, sotto una diversa cornice legislativa. E non sono mancate le polemiche. Il provvedimento era stato più volte annunciato dalla neo-sindaca Sara Funaro con l’obiettivo di mettere un freno alle distorsioni che sta vivendo il mercato immobiliare in città. Troppe case date in affitto ai turisti a causa dell’overtourism. Poche abitazioni, anzi pochissime, per i cittadini e le famiglie, con prezzi in forte rialzo.

Via libera alle regole: stop agli Airbnb e agli affitti brevi nel centro di Firenze

Nella seduta del Consiglio comunale di oggi, 30 luglio, l’aula ha approvato la variante per inserire il blocco degli affitti turistici brevi nel piano operativo (Poc). Questo passaggio si è reso necessario dopo che la vecchia norma, voluta dall’ex sindaco Nardella, è stata bocciata dal Tar della Toscana perché inserita nel regolamento urbanistico fiorentino, ma non confermata nel nuovo piano operativo.

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In concreto non ci sono nuove regole per gli affitti brevi e gli Airbnb a Firenze, perché la norma approvata oggi ricalca in tutto e per tutto la vecchia delibera. Viene quindi previsto il blocco di nuove locazioni turistiche nell’area Unesco, ossia nel cuore del centro storico. Ciò che cambia è la cornice. Stavolta lo stop viene inserito nel Poc. A votare a favore sono stati i consiglieri della maggioranza (Pd, Lista Funaro e Alleanza Verdi-Sinistra), contrario il centrodestra. Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comunale si è astenuto, mentre Cecilia Del Re (Firenze Democratica) e Lorenzo Masi (Movimento 5 Stelle) hanno deciso per il non voto. Adesso si preannuncia una nuova guerra a suon di carte bollate: probabili ulteriori ricorsi al Tar.

Le polemiche

“Questo è stato il primo atto che ho voluto portare in giunta per dare un segnale a un fenomeno che sta diventando realmente emergenziale nella nostra città – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro –. Ho sentito tante parole, dove più volte si è parlato della libertà. Vorrei partire dal concetto di libertà: dobbiamo avere la libertà di portare quei provvedimenti che tutelano la nostra città e i nostri cittadini. Questo è l’inizio di un percorso che andrà ad aggiungersi a tante altre azioni per fare in modo che la bellezza della nostra città possa essere vissuta sì da un turismo sostenibile ma soprattutto dai nostri cittadini”.

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Durante la seduta del Consiglio comunale di Firenze non sono mancate le polemiche sulle regole per Airbnb e affitti brevi. Nel suo intervento in aula Cecilia Del Re ha parlato di una norma illegittima perché fa riferimento a leggi nazionali modificate di recente dal decreto “Salva Casa”. Il centrodestra ha puntato il dito contro la maggioranza anche per i costi, a carico di Palazzo Vecchio, che potrebbero derivare dai possibili ricorsi contro la norma. Dmitrij Palagi ha chiesto tra le altre cose un sistema efficace di controlli, mettendo in rete le diverse strutture comunali interessate, e un tavolo con la Regione per definire un quadro normativo toscano. Per Lorenzo Masi non bisogna essere frettolosi in questa disciplina, perché le nuove norme espongono il Comune alla possibilità di cause legali.

La replica di Airbnb: un host su 3 affitta per far fronte al carovita

Non si è fatta attendere la reazione di Airbnb. “Siamo preoccupati che questa misura possa essere in contrasto con le normative europee e nazionali – ha spiegato l’azienda in una nota – Rischia di penalizzare le famiglie fiorentine dove un host su tre già dichiara di fare affidamento sulle entrate extra derivanti dall’ospitalità per far fronte al costo della vita. Airbnb è favorevole a un sistema di regole equilibrato e siamo a disposizione dell’Amministrazione di Firenze per fare la nostra parte nel trovare una soluzione che vada a colpire gli speculatori e tuteli la piccola proprietà, così da incoraggiare un turismo sostenibile, a beneficio di tutti.”

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