Trentaquattro anni, una moglie, due figli e ancora una vita davanti: si chiamava Salvatore Iraci Sareri l’operaio morto ieri dopo essere precipitato dal lucernario cui stava lavorando in Borgo Ognissanti, centro di Firenze.
LE REAZIONI. La sua morte riapre il dibattito sulle morti bianche, proprio il giorno in cui i risultati di uno studio sembravano dimostrare che la situazione stava migliorando. E non sono mancati, già dalla serata di ieri, commenti e reazioni a quella che ormai viene definita da molti una strage.
RENZI. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi “è molto vicino alla famiglia dell’operaio morto sul lavoro questo pomeriggio (ieri, ndr) a Firenze. “Sono profondamente toccato da questa vicenda – ha detto il sindaco – e mi auguro che le autorità competenti facciano al più presto piena luce su quanto avvenuto. Incidenti come questo, purtroppo, ci ricordano quanto sia ancora lunga la strada per una completa sicurezza sui luoghi di lavoro e come non dobbiamo mai abbassare la guardia su un tema importante e urgente come questo”.
NARDELLA. “Siamo sgomenti e addolorati per questa tragica morte. Mi unisco al cordoglio del sindaco Renzi e dell’intera città, e sono vicino ai familiari del giovane operaio scomparso”. Sono le parole del vicesindaco Dario Nardella. “Naturalmente dovranno essere accertate la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità – aggiunge Nardella – ma quel che è comunque inaccettabile, è che si possa ancora morire durante lo svolgimento del proprio lavoro. Molto è stato fatto, anche a Firenze, sul tema della sicurezza e della prevenzione; ma ognuno di noi, istituzioni per prime, deve impegnarsi in prima persona in questa battaglia, che è indice del livello di civiltà e di progresso di una città e di un intero paese”.
FERRUCCI. “La morte di Salvatore Iraci Sareri conferma ancora una volta quanto alto ancora possa essere il rischio per i lavoratori nei luoghi di lavoro. Aldilà degli accertamenti del caso, questo è il momento del dolore e del cordoglio rivolto alla famiglia. Questo però è l’ennesimo episodio che conferma quale sia la realtà del paese, di una difficile crisi economica, a differenza di un Governo nazionale che vive pensando ad altro e non a delle politiche che possano prevenire certe tragiche circostanze”. Questo il commento del consigliere regionale Ivan Ferrucci, responsabile Lavoro del Pd Toscano dopo la morte dell’operaio oggi a Firenze.
CAPPELLI. Sull’incidente è intervenuta duramente anche Daniela Cappelli, segretaria regionale della Cgil con delega alla sicurezza sui luoghi di lavoro. “Domenica, Dino Gagliani, 46 anni, è morto travolto dal trattore con il quale stava lavorando nel comune di Capannori, lunedì, Salvatore Iraci Sareri, 34 anni, sposato, padre di due figli, è morto in pieno centro a Firenze precipitando da un lucernario nella tromba delle scale, nessuno mi rimprovererà, immagino se non trovo consolazione nel fatto che in Toscana nel 2009 gli incidenti sono diminuiti del 8.6% e che i morti nel 1° semestre 2010 sono ‘solo’ 67 (80 l’anno scorso). 67 nei primi sei mesi, sono tanti, drammaticamente troppi, le statistiche non mi consolano né riducono la nostra rabbia. Pare – continua – secondo i primi accertamenti, che la vittima di oggi non avesse imbracatura, per favore togliamo quel ‘pare’, è certo che non fosse imbracato, se lo fosse stato non sarebbe precipitato. Si morda la lingua il superministro che si è permesso di dire che ‘la 626 è un lusso che non possiamo permetterci’, chieda scusa ai familiari e agli amici che hanno perso i loro cari solo perché non erano rispettate le più elementari norme di sicurezza. Nonostante la rabbia non dimentico, ovviamente, di stringermi al dolore dei familiari e degli amici di Dino e Salvatore, la partecipazione della Cgil tutta al loro lutto è totale e l’organizzazione è a disposizione per ogni eventuale esigenza”.
SIMONI. Elisa Simoni, assessore provinciale al Lavoro, ha espresso sconcerto per il grave incidente sul lavoro. “Quella delle morti bianche è ormai una strage che va fermata ad ogni costo”, ha detto l’assessore Simoni, che ha poi aggiunto: “Nonostante gli appelli e le iniziative che si sono fatte in materia di sicurezza, l’elenco delle vittime si allunga ogni giorno. Su questo tema non si possono lesinare investimenti, né da parte delle istituzioni, né dal mondo imprenditoriale. In questo momento il nostro pensiero – ha concluso l’assessore provinciale – va ai familiari di questa ennesima vittima del lavoro”.
SCARAMUCCIA. “Sono affranta per questa morte così tragica, che allunga ancora l’elenco delle vittime del lavoro, e il mio primo pensiero va alla famiglia dell’operaio morto oggi precipitando dal tetto in Borgognissanti”: questo il commento dell’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. “Proprio oggi, firmando con l’Inail il protocollo per la salute e la sicurezza sul lavoro in un’ottica di genere – aggiunge l’assessore – dicevo che sul fronte della prevenzione non si fa mai abbastanza, e che, anche se gli incidenti stanno diminuendo, non si deve assolutamente abbassare la guardia. Le autorità preposte chiariranno la dinamica dell’incident e, attendiamo i risultati delle indagini, non solo per sapere come è accaduto, ma anche per trarre indicazioni perché questi incidenti non si ripetano”.