venerdì, 22 Novembre 2024
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Patto di stabilità, si rischia lo scontro Province-Regione

Avvisaglie di scontro fra province toscane e Regione. Ad oggi, fanno sapere i presidenti delle dieci Province, al termine della conferenza che si è tenuta nella sede Upi Toscana, non sussistono le condizioni minime per siglare il Patto di stabilità territoriale che l'assessore regionale al bilancio, Riccardo Nencini, presenterà agli enti locali lunedì prossimo.

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Avvisaglie di scontro fra province toscane e Regione. Ad oggi, fanno sapere i presidenti delle dieci Province, al termine della conferenza che si è tenuta nella sede Upi Toscana, non sussistono le condizioni minime per siglare il Patto di stabilità territoriale che l’assessore regionale al bilancio, Riccardo Nencini, presenterà agli enti locali lunedì prossimo.

NEMMENO UN EURO. “Di fatto siamo stati esclusi da quel patto che tra pochi giorni ci verrà chiesto di sottoscrivere – attacca il Presidente di Upi Toscana, Andrea Pieroni -. Tutti sappiamo che siamo di fronte a un quadro a tinte fosche frutto della politica economica del Governo centrale. Non possiamo non notare però come le modalità scelte dalla Regione Toscana per applicare il Patto di stabilità escludano di fatto le Province dai meccanismi di compensazione della spesa che invece potevano essere creati come avvenuto in altre parti d’Italia, Lombardia, Piemonte e Lazio. Dei 60 milioni a disposizione neanche un euro è stato destinato alle Province, gli unici beneficiari sono i Comuni”.

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ACCORDO PENALIZZANTE. “Siamo di fronte a un’incoerenza – prosegue Pieroni -, una situazione come questa rappresenterebbe il colpo di grazia per una serie di opere e servizi che finora abbiamo gestito nell’interesse esclusivo dei cittadini, proprio su delega della Regione come ad esempio la viabilità regionale. La Regione non può limitarsi ad attuare in maniera ‘notarile’ la normativa nazionale, ci sono dei margini che vanno colti. Speriamo che questo fine settimana porti consiglio, altrimenti lunedì saremo costretti a compiere un gesto clamoroso ma purtroppo necessario. Non possiamo firmare un accordo fortemente penalizzante per i cittadini e i territori”.

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