martedì, 5 Novembre 2024
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Referendum 2022, la spiegazione: cosa si vota, quante schede, quali sono i quesiti

Il testo dei quesiti, i fac-simile delle schede, cosa cambia con il sì: tutto quello che c'è da sapere sul prossimo referendum. Per cosa si vota in Italia il 12 giugno 2022

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Referendum 2022 in Italia, si avvicina l’appuntamento di domenica 12 giugno, ma per cosa si vota, quante schede ci saranno, di che colore e quali sono i quesiti sulla giustizia con il relativo testo? Per chiarire tutti gli aspetti di questa tornata elettorale, che in circa mille comuni del Belpaese vedrà anche le elezioni amministrative, abbiamo stilato una guida. Dal fac-simile delle schede a cosa cambia se vince il sì, ecco tutto quello che c’è da sapere sulle votazioni, con la spiegazione del prossimo referendum abrogativo 2022.

Quante schede per le votazioni del referendum 2022 e quali sono i colori

Iniziamo dal numero di quesiti ammessi per le votazioni del 12 giugno 2022: si tratta di 5 referendum abrogativi sulla giustizia. Nel caso in cui la riforma Cartabia sia approvata dai due rami del Parlamento prima di questo appuntamento elettorale, la lista dei quesiti potrebbe accorciarsi. Alcuni decadrebbero automaticamente, visto che la legge in discussione va a toccare proprio i punti di alcuni referendum.

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La Corte Costituzionale ha invece dichiarato inammissibili tre quesiti che riguardavano l’eutanasia, la legalizzazione della coltivazione della cannabis e la responsabilità civile diretta dei magistrati. Su questi tre temi quindi non si voterà.

Ecco il colore delle 5 schede del prossimo referendum abrogativo e una breve spiegazione su cosa si vota domenica 12 giugno 2022, temi che approfondiremo più sotto.

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  • referendum 1 – scheda di colore rosso (legge Severino – incandidabilità dopo la condanna)
  • referendum 2 – scheda di colore arancione (custodia cautelare durante le indagini)
  • referendum 3 – scheda di colore giallo (separazione delle carriere giudici e magistrati)
  • referendum 4 – scheda di colore grigio (valutazione degli avvocati sui magistrati)
  • referendum 5 – scheda di colore verde (firme per la candidatura al Csm)

Referendum del 12 giugno 2022, cosa si vota: la spiegazione in breve

Passiamo ora alla spiegazione dei 5 i quesiti dei referendum 2022, per capire cosa si vota domenica 12 giugno in Italia e cosa cambia tracciando una X sul Sì:

  1. Incandidabilità dopo la condanna – il primo quesito del referendum (scheda rossa) chiede di abrogare la Legge Severino che prevede l’incandidabilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna in via definitiva per vari reati tra cui quelli di allarme sociale, come mafia o terrorismo (puniti con più di due anni di carcere), contro la pubblica amministrazione (corruzione, concussione) e per delitti non colposi puniti con una reclusione non inferiore a 4 anni.
    Se vince il sì non sarà più prevista l’incandidabilità, se vince il no (o se non viene raggiunto il quorum) resterà tutto come adesso.
  2. Custodia cautelare durante le indagini – il secondo dei cinque quesiti del referendum 2022 (scheda arancione) chiede di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo. Al momento la reiterazione del reato è una delle tre motivazioni per cui il giudice può decidere la custodia, insieme al pericolo di fuga o di inquinamento delle prove.
    Se vince il sì, il giudice potrà disporre le misure cautelari per gli indagati solo per pericolo di fuga o inquinamento delle prove; se vince il no o se non viene raggiunto il quorum, rimarrà anche la motivazione della reiterazione dello stesso reato.
  3. Separazione delle carriere – La spiegazione di questo terzo quesito delle prossime votazioni (referendum 2022 scheda gialla) riguarda le cosiddette “porte girevoli“. Oggi  i magistrati durante la loro carriera possono passare dal ruolo di giudice (che appunto giudica in un procedimento, essendo una figura super partes) a quello di pubblico ministero (che coordina le indagini e sostiene l’accusa) e viceversa, per un massimo di 4 volte.
    Se al referendum del 12 giugno vincesse il sì, ci sarebbe una separazione netta delle due funzioni e il magistrato dovrebbe decidere a inizio carriera quale percorso intraprendere. Nel caso della vittoria del no o senza il quorum, tutto resterà come adesso.
  4. Valutazione degli avvocati sui magistrati – il quesito per cui si vota sulla scheda grigia del referendum chiede che i componenti laici del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari (professori universitari in materie giuridiche e avvocati), possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità. Questo parere, ogni 4 anni, viene sottoposto al Csm, il Consiglio superiore della magistratura.
    Se vince il sì, i membri laici potranno valutare i magistrati, se passa il no (o non si raggiunge il quorum) continueranno a non poter esprimere giudizi in merito.
  5. Riforma Csm – sulla scheda verde si chiede che non ci sia più l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme di altri magistrati per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.
    Se passasse il sì, ogni magistrato potrebbe proporsi in modo autonomo. Nel caso della vittoria del no o del mancato raggiungimento del quorum i magistrati dovranno continuare a raccogliere almeno 25 firme per candidarsi al Csm*

* Se prima delle votazioni per il referendum 2022 fosse approvata in Parlamento la riforma Cartabia che prevede l’abolizione di questa soglia di firme, il quesito decadrebbe in automatico.

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Il fac-simile delle schede e il testo dei quesiti del referendum abrogativo

Il Ministero dell’Intero ha pubblicato i fac-simile delle schede dei prossimi referendum abrogativi, con il relativo testo. Nella gallery è possibile vedere cosa sarà consegnato agli elettori il prossimo 12 giugno.

Come si vota per il referendum abrogativo, la spiegazione: c’è il quorum?

A differenza di un referendum costituzionale confermativo, in Italia per un quesito abrogativo è previsto il quorum perché l’esito delle urne sia valido, ecco la spiegazione in parole povere: per i 5 referendum sulla giustizia per cui sono previste le votazioni il 12 giugno 2022 dovrà esprimersi almeno il 50% più uno degli elettori. Questa percentuale viene rilevata per ogni singolo quesito. Sotto la soglia del 50% più uno, il risultato del referendum sarà nullo e non ci saranno cambiamenti alle leggi.

Ecco quindi la spiegazione su come funzioneranno le consultazioni e come si voterà per i referendum sulla giustizia. Ai cittadini saranno consegnate 5 schede, sulle quali saranno scritti i quesiti, e basterà tracciare una X sul “Sì” (per chiedere di abrogare e annullare una legge o una parte di essa) o sul “No” (perché resti tutto come adesso). Al seggio sono presenti 3 scrutatori più un presidente a cui è corrisposto un compenso (4 scrutatori nel caso si svolgessero anche le elezioni amministrative).

Si può rifiutare la scheda?

Durante il referendum 2022, gli elettori avranno la possibilità di rifiutare una o più schede, per non essere conteggiati in quella determinata consultazione e non influire sul relativo quorum. Quindi si può anche votare per uno solo dei referendum o per due o per tre, senza essere conteggiati tra i votanti degli altri quesiti. Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito del Ministero dell’Interno nella sezione dedicata alle elezioni.

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