Le regole Covid nel 2025 non cambiano: la normativa e il protocollo sono stati riscritti con l’eliminazione di molte restrizioni per chi è positivo, come l’abolizione dell’isolamento e della quarantena. Rimangono solo delle raccomandazioni per chi è malato con sintomi, indicate al Ministero della Salute, non degli obblighi. Sta alla coscienza di ognuno applicarli o meno. Insomma cosa fare se si è positivi al Covid?
Regole Covid 2025, posso uscire se sono positivo? Restrizioni e isolamento
La normativa in vigore durante il 2025 è sempre quella aggiornata dalla circolare n° 25613 del Ministero della Salute, pubblicata nell’estate di due anni fa (11 agosto 2023): secondo queste regole per i positivi al Covid non è più previsto l’isolamento. Resta però la raccomandazione (non più l’obbligo) di evitare contatti, anche per limitare i contagi. Inoltre il monitoraggio della diffusione del coronavirus ha qualche pecca, perché al conteggio sfuggono i molti che non si sottopongono più al tampone “ufficiale”, visto che i sintomi sono simili a quelli di una comune influenza.
Quindi la risposta alla domanda “Se ho il Covid posso uscire?” è questa: il Ministero della Salute raccomanda di non entrare in contatto con altre persone, specialmente se fragili, ma la decisione sul restare o meno in casa è delegata alla responsabilità del singolo. Non sono previste sanzioni per chi non si mette in isolamento.
Ecco in dettaglio le linee guida del Ministero della Salute con le raccomandazioni su cosa fare se si è positivi al Covid:
- Indossare la mascherina (chirurgica o Ffp2) se si è postivi al Covid e si entra in contatto con altre persone;
- Rimanere a casa fino alla fine dei sintomi del Covid (ma la normativa, come detto, non prevede più l’obbligo di isolamento domiciliare, la scelta di uscire è lasciata ai singoli);
- Seguire una corretta igiene delle mani;
- Evitare ambienti affollati;
- Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza ed evitare di frequentare ospedali o RSA;
- Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni precedenti al tampone positivo, se anziane, fragili o immunodepresse;
- Se si è una persona fragile o immunodepressa, contattare il proprio medico curante se i sintomi non passano dopo 3 giorni e se le condizioni di salute peggiorano.
E la quarantena per i contatti diretti con positivi al Covid? Le linee guida non cambiano
Le regole in vigore anche in questo 2025 non prevedono restrizioni o un protocollo specifico (come la quarantena) per le persone che sono venute in contatto con positivi al Covid. Il Ministero della Salute raccomanda comunque di fare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi compatibili con il coronavirus (come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto.
L’altra raccomandazione è evitare di frequentare persone fragili o immunodepresse, donne in gravidanza durante questo stesso periodo. Non c’è più l’obbligo di fare il tampone anti-Covid: il test rimane consigliato (anche quello fai-da-te) se si manifestano sintomi come febbre, tosse, mal di gola e stanchezza e se nei giorni precedenti si è stati a contatto con un positivo.
Fino all’agosto 2023 invece le norme Covid prevedevano un isolamento di massimo 5 giorni, senza tampone di uscita. Dopo la pubblicazione del decreto legge che ha sancito la fine dell’isolamento, sono state aggiornate le pagine del sito del Ministero della Salute con le regole Covid.
Dove serve la mascherina
Fin qui le regole in vigore anche nel 2025, con la fine dell’isolamento Covid. Per quanto riguarda l’obbligo di mascherina, l’ultima circolare del Ministero della Salute su questa materia, datata 1° luglio 2024, dà la possibilità ai direttori sanitari di instituire l’obbligo di mascherina in alcuni spazi o reparti degli ospedali e delle strutture sanitarie. In particolare, si legge nel testo del provvedimento, si raccomanda ” di valutare l’opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione”. In sostanza l’obbligo di indossare la mascherina dipende dalle decisioni delle singole strutture. L’uso del green pass invece è stato abolito da tempo.