No alla riapertura per la fase 2 se questo vuol dire meno clienti ma più costi, dicono i gestori di ristoranti, bar e locali pubblici di Firenze e della Toscana. Taglio delle tasse e suolo pubblico gratuito per mettere sedie e tavoli in strade e piazze, propone intanto il sindaco Dario Nardella, indicando la città di Dante come piazza sperimentale a livello nazionale per un nuovo modo di vivere la socialità ai tempi del coronavirus: all’aperto e con le dovute distanze di sicurezza.
Il primo cittadino di Firenze ha incontrato una delegazione dei ristoratori e ha delineato un primo pacchetto di misure, chiedendo fondi al governo per cancellare anche la Tari, la tassa dei rifiuti il cui pagamento è stato prorogato al 30 giugno, e per trovare un accordo nazionale sugli affitti calmierati di negozi e fondi. Secondo il calendario definito dall’esecutivo bar e ristoranti riapriranno in tutta Italia dal 1° giugno, prima è consentito solo il take away.
Suolo pubblico gratuito per i tavoli dei ristoranti
“Non posso immaginare Firenze senza bar e ristoranti, pensare al rischio del loro fallimento e a più di 30mila persone che perderebbero il lavoro – scrive Nardella su Facebook – voglio aiutarli, per quanto posso, intanto con un piano di concessione di ulteriore suolo pubblico gratuito, per tavolini e sedie, e con la cancellazione della COSAP per questi mesi di chiusura”. La misura non riguarderà i dehors ma solo i tavoli posizionati temporaneamente all’esterno, per far crescere il numero di coperti dei locali, rispettando allo stesso tempo le distanze di sicurezza.
La parola d’ordine in città è “Restate a casa”, ha spiegato il sindaco incontrando i giornalisti fuori da Palazzo Vecchio, ma quando si esce dalla propria abitazione, i luoghi di socializzazione devono essere “quanto più possibile all’aperto, al sole e al caldo se vogliamo convivere e combattere il virus”.
Firenze e la nuova vita all’aperto, per combattere il coronavirus
Nei giorni scorsi sempre la giunta fiorentina ha avanzato la proposta di organizzare centri estivi open air per piccoli gruppi di bambini, anche nei giardini di scuole e asili, oltre all’idea di portare in parchi e aree verdi pubbliche gli istruttori delle società sportive per creare delle vere e proprie palestre all’aperto dove garantire sempre la distanza di sicurezza tra le persone.