domenica, 29 Dicembre 2024
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Saldi 2025 a Firenze: quando iniziano gli sconti invernali

Il calendario degli sconti di fine stagione in Toscana: quest'anno arriveranno con un giorno di anticipo

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A pochi giorni dal Black Friday arriva la data di altri sconti: la Regione ha approvato la delibera che stabilisce quando iniziano i saldi invernali 2025 in Toscana (e quindi anche a Firenze). Anche stavolta batteranno sul tempo la Befana, addirittura quest’anno le svendite di fine stagione scatteranno un giorno prima rispetto al consueto, per effetto del calendario delle feste: si partirà sabato 4 gennaio per andare avanti per un massimo di 60 giorni.

Quando iniziano i saldi invernali 2025 a Firenze?

Per la data di inizio dei saldi invernali 2025 la Toscana ha seguito le linee guida indicate dalla Conferenza delle Regioni, indicando il primo giorno feriale antecedente l’Epifania: gli sconti partiranno quindi il 4 gennaio come succederà in gran parte Italia, salvo rarissime eccezioni. Ecco spiegato perché rispetto all’anno scorso i ribassi cominceranno prima. Il 5 gennaio (il “classico” giorno di inizio saldi) cade di domenica e così il via alle promozioni è stata anticipata di 24 ore.

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A stabilirlo è stata la delibera regionale n°1354 del 18 novembre 2024 su proposta dell’assessore al Commercio Leonardo Marras. Nelle settimane precedenti non sarà però difficile scorgere nei negozi già le prime offerte, in genere riservate ai possessori delle carte fedeltà.

Quando finiscono le svendite dei saldi in Toscana?

I saldi, a Firenze come nel resto della Toscana, potranno andare avanti per 60 giorni e quindi dovranno finire necessariamente entro il 5 marzo 2025. E quelli estivi? Se anche per la bella stagione saranno seguite le linee guida della Conferenza delle Regioni, l’inizio verrà fissato il primo sabato di luglio, ossia il 4.

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I consigli per chi acquista sono i consueti. Controllare che sul cartellino sia riportato il prezzo iniziale e la percentuale di sconto (in Toscana non è più obbligatorio specificare il costo finale), diffidare di sconti che superano il 50% e chiedere se è possibile fare il cambio (che è a discrezione dell’esercente se la merce è integra e non difettata). Allo stesso modo la prova degli abiti è una “cortesia” che il commerciante fa al cliente e non un obbligo.

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