venerdì, 12 Dicembre 2025
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Saldi 2026 in Toscana: 3 cose da non dare per scontate

Dalle regole per acquisti sicuri al budget per gli sconti. Il vademecum dei ribassi di fine stagione

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Con l’avvicinarsi dei saldi invernali 2026 in Toscana, sale la febbre dello shopping. Gli sconti saranno l’occasione per i consumatori di risparmiare e per i commercianti di recuperare da un anno non così brillante dal punto di vista delle vendite. Ecco 3 cose da tenere a mente prima di acquistare merce a saldo.

I tempi: quando iniziano e finiscono i saldi in Toscana?

Ufficialmente l’inizio dei saldi invernali 2026 in Toscana, come in gran parte d’Italia, è fissato per sabato 3 gennaio, ma in realtà i primi sconti faranno capolino nelle vetrine già nei giorni precedenti. Molte grandi catene riservano un anticipo dei ribassi ai clienti che hanno sottoscritto carte fedeltà. In realtà, in Toscana, le promozioni nei 30 giorni prima dei saldi sono proibite, ma ci sono vari stratagemmi con cui i negozi propongono sconti ben prima della data ufficiale.

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Ma quando finiscono i saldi invernali 2026 in Toscana? Gli sconti, secondo la delibera regionale, possono durare per massimo 60 giorni, quindi fino al 3 marzo. In tanti casi però la merce ribassata lascerà posto, molto prima, alla nuova collezione.

Il budget: come evitare acquisti superflui

Per evitare di spendere un patrimonio, abbagliati dalle opportunità di risparmio, le associazioni dei consumatori consigliano di fissare un proprio budget per il periodo dei saldi e sopratutto di stilare a mente fredda una lista di prodotti di cui si ha necessità e che si vuole comprare a sconto. Questo trucchetto può aiutare a limitare gli acquisti impulsivi che – una volta tornati a casa – rischiano di finire in fondo al cassetto. 

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Il cambio e la prova degli abiti non sono obbligatori: le regole per i saldi invernali 2026 in Toscana

Le associazioni dei consumatori ogni anno pubblicano vademecum in favore dei consumatori, mentre chi rappresenta i negozianti definisce le buone prassi commerciali da mettere in atto per un buon rapporto con il cliente. Vediamo le principali regole. Sul cartelllino devono essere riportati il prezzo finale e la percentuale di sconto praticata per i saldi. Non è obbligatorio invece il prezzo finale.

Meglio diffidare da offerte troppo vantaggiose, con sconti sopra il 60%-70% e dai negozi che non espongono in modo trasparente i prezzi. “Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante – spiega Federconsumatori Toscana -. Qualora si presentino difficoltà non esitate a rivolgervi alla Polizia Municipale o alla Guardia di Finanza”.

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Sugli scaffali la merce a saldo può essere anche della fine delle stagioni passate, quindi attenzione a non incappare nei fondi di magazzino. Va tenuto presente che il cambio merce e la prova degli abiti non sono obbligatori: dipendono dal singolo commerciante, che in genere li ammette per venire incontro al cliente. Prima di comprare, comunque è meglio chiedere per evitare brutte sorprese. In caso di vizi o difetti dei prodotti invece scatta la garanzia che dura due anni (ovviamente se si è tenuto lo scontrino).  Qui il vademecum di Federconsumatori.

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