La nuova Sant’Orsola non sarà un polo del cibo. Lo ha assicurato il sindaco della Città metropolitana Dario Nardella intervenendo all’iniziativa “Verso Sant’Orsola”, il dibattito pubblico sul futuro dell’ex convento che si è svolto nel pomeriggio alla Palazzina Reale, sede dell’Ordine e della Fondazione degli architetti di Firenze. “La nuova Sant'Orsola – ha detto Nardella – deve servire al quartiere, alla promozione economica e culturale della città. Ad oggi non ci sono progetti che vogliono fare della struttura un polo del food che c'è già ed è il Mercato centrale”.
Interrogato sulla questione, Nardella ha detto di essere contrario all’ipotesi di un “mercato bis”. Sant’Orsola dovrò, ha detto il sindaco, restituire una serie di funzioni e di identità per il centro storico, sull’esempio di quanto fatto alle Murate, con l’arte contemporanea e i progetti di housing sociale, e alla Caserma Cavalli, destinata a diventare un hub digitale. Nardella ha poi confermato l’interesse della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze verso il complesso, pur non esprimendosi nel merito prima di un incontro.
Un incontro “Verso Sant'Orsola”
L’incontro era promosso dall’Ordine degli architetti di Firenze. Nell’occasione è stato presentato il progetto di partecipazione promosso dal Dipartimento di architettura (capofila dell’iniziativa), Ordine degli Architetti di Firenze e Santorsolaproject.
Il processo partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”
Un processo partecipativo per il quale è stato scelto il titolo “Laboratorio San Lorenzo” e che ha l’obiettivo di avviare un percorso di riflessione comune che coinvolga residenti del quartiere, professionisti e mondo accademico per ripensare il futuro del complesso e il suo inquadramento nel quartiere di San Lorenzo e nell'intera città.
L’iniziativa di oggi si è aperta con la proiezione del cortometraggio “San Lorenzo – Un’Odissea di quartiere”, prodotto da Franco Rossi e dall’associazione Semi Cattivi, in collaborazione con l’attrice e autrice Marion D’Amburgo.