La situazione non è al momento drammatica ma è seria. Parliamo dell’emergenza siccità 2022: non piove da mesi e, nonostante i ‘tesoretti’ della Toscana (uno su tutti Bilancino), c’è il rischio che a fronte di questa emergenza la Regione debba dichiarare lo stato di calamità per parte del territorio. L’aspetto che più preoccupa è un’eventuale razionamento dell’acqua in Toscana, cosa che sta accadendo in diverse parti d’Italia come ad esempio Verona dove il nuovo sindaco Damiano Tommasi, con un’ordinanza, ha disposto limitazioni in questo senso, con multe fino a 500 euro per i trasgressori.
Siccità 2022: la Toscana per ora non rischia il razionamento dell’acqua
La buona notizia è che, per ora, la Toscana non rischia, come dichiarato anche più volte dal sindaco di Firenze Dario Nardella. Tuttavia le parole del governatore Eugenio Giani fanno suonare più di un campanello d’allarme: “Se la siccità continua su questi livelli, se le temperature arrivano a 39 gradi, anche noi saremo costretti a dichiarare lo stato di calamità per parte del territorio regionale”, ha affermato. L’assenza di piogge e le alte temperature stanno creando problemi, ma per ora è scongiurato il rischio di razionamento dell’acqua in Toscana.
Il punto sarà fatto durante una riunione in programma durante il pomeriggio di oggi, 5 luglio. La situazione legata alla siccità 2022 in Toscana è diversa a seconda dei territori, ha spiegato Giani: per le zone dove il quadro è più critico la Regione chiederà al governo la dichiarazione dello stato di emergenza, per le altre saranno valutate le condizioni.
Firenze sta bene, ma non dappertutto è così
In Toscana, rispetto ad altre regioni italiane (in almeno cinque la situazione è davvero complicata), c’è appunto la fortuna di avere il lago di Bilancino che contiene 70 milioni di metri cubi e ci sta salvando. Questo però non riguarda tutta la regione, solo la parte fiorentina beneficia degli effetti e qui il razionamento dell’acqua in Toscana per l’estate 2022 al momento non è una opzione. Per il resto c’è da valutare, giorno per giorno ed è per questo che si parla di un possibile stato di calamità. Ci sarebbe anche la laguna di Orbetello ma qui, nonostante una situazione migliorata, serve un costante monitoraggio come dichiarato anche dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni.
Creare nuovi invasi
Intanto nelle scorse ore si è tenuta una riunione di coordinamento con l’obiettivo di implementare il sistema degli invasi. Tra i presenti la Regione, Anbi Toscana con i sei Consorzi di Bonifica, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale e le associazioni agricole. Se si vuole evitare razionamenti di acqua il primo passo è fare squadra, mettersi insieme per dare risposte concrete. La risposta è la costruzione di nuovi invasi. “E’ l’unica soluzione possibile per il problema – ha dichiarato Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana -. In autunno e in inverno, stagioni piovose, i bacini possono essere infatti utilizzati per trattenere l’acqua togliendola dai fiumi e contribuendo a limitare il rischio di piene”.