mercoledì, 24 Aprile 2024
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Siena, trapianto di rene ”cross over”: donazione incrociata tra due coppie

E' la prima volta che un intervento del genere viene realizzato a Siena, e uno dei pochissimi in Italia. ''Sia i donatori che i trapiantati stanno bene e potranno tornare a casa prima di Natale''. Ecco come funziona.

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Eccezionale doppio trapianto di rene in modalità cross over al policlinico Santa Maria alle Scotte. E’ il primo caso realizzato a Siena e uno dei pochissimi mai fatti in Italia. L’importante traguardo – spiega una nota dell’ospedale – è stato raggiunto dall’équipe di Chirurgia Trapianti Rene, diretta dal professor Mario Carmellini, coadiuvato dai chirurghi Andrea Collini e Giuliana Ruggieri. Tecnicamente, si tratta di una donazione incrociata tra due coppie: ogni coppia è composta da un paziente in attesa di trapianto e da un consanguineo o persona legata affettivamente, disposta alla donazione ma non compatibile.

IL TRAPIANTO. Ecco, in sintesi, come funziona questo speciale trapianto. Constatata la compatibilità biologica tra il donatore della prima coppia e il ricevente della seconda e viceversa, con il consenso delle quattro persone e l’assenso del tribunale, è stato possibile effettuare il doppio trapianto. “Abbiamo lavorato in contemporanea su più sale operatorie eseguendo di fatto quattro diversi interventi chirurgici – spiega Carmellini – due prelievi di rene con tecnica laparoscopica e due trapianti, con grande lavoro di squadra e impegno professionale di tantissime persone. Sia i donatori che i trapiantati stanno bene e potranno tornare a casa prima di Natale”. Gli interventi sono stati realizzati con la collaborazione della Nefrologia, diretta da Guido Garosi e dell’Anestesia, diretta da Pasquale D’Onofrio. Ogni donatore ha offerto il proprio rene in virtù del grande amore nei confronti della persona cara: una mamma ha donato per la figlia e una moglie ha donato per il marito.

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“GESTO D’AMORE”. “Nel primo caso – aggiunge Collini – la mamma proviene dalla Romania e la figlia vive ad Arezzo, nel secondo caso moglie e marito sono della provincia di Viterbo ma il gesto d’amore che lega queste persone va al di là della provenienza geografica e assume un valore universale, un gesto gratuito e generoso”. Le indagini di compatibilità immunogentica sono state effettuate all’ospedale Careggi di Firenze, mentre tutti gli approfondimenti diagnostici sono stati condotti dalle diverse unità dell’ospedale senese.

QUARTO IN ITALIA. Il centro trapianti di rene di Siena è il quarto in Italia per numero di trapianti effettuati da donatore deceduto, dopo Torino, Padova e Novara, ed è quindi il primo del centro-sud: da maggio del 2000 ad oggi sono stati effettuati 542 trapianti, 61 quelli di quest’anno grazie proprio ad un forte incremento dei trapianti da donatore vivente.“Il trapianto cross over – conclude Carmellini – è piuttosto complesso da organizzare perché oltre alla compatibilità genetica e alle valutazioni cliniche e immunologiche è necessario analizzare molti altri aspetti di tipo etico, sociale, psicologico e medico-legale”.

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