lunedì, 23 Dicembre 2024
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Smart working, fino a quando per pubblica amministrazione e privati: il Dpcm

Mentre i privati pensano a un modello ibrido sul lavoro agile, per i dipendenti della pubblica amministrazione c'è un rientro anticipato in presenza: ecco fino a quando dura lo smart working e quando finisce

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Fino a quando dura lo smart working per la pubblica amministrazione secondo il nuovo Dpcm e quando finisce il lavoro agile “semplificato” per i dipendenti privati? È questa la domanda che si fanno in molti, con l’entrata in vigore del green pass su tutti i posti di lavoro dal 15 ottobre 2021. Intanto il Ministro Brunetta ha annunciato che arriverà presto il decreto con le linee guida per lo smart working e il lavoro in presenza della PA.

Fino a quando dura lo smart working per la pubblica amministrazione: il Dpcm e la data di fine

Il premier Mario Draghi il 23 settembre ha firmato il Dpcm che sancisce quando finisce lo smart working per la pubblica amministrazione con il rientro in ufficio della maggior parte del personale: secondo il decreto dal 15 ottobre 2021 la modalità ordinaria di lavoro per i dipendenti della PA torna a essere quella in presenza, in anticipo rispetto al cambio di regole per i privati.

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Da quel giorno quindi si tornerà alle regole pre-pandemia, fissate dalla legge n° 81 del 22 maggio 2017, la cosiddetta legge Madia. Il lavoro agile quindi sarà un’eccezione e non una regola. Il ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta ha più volte dichiarato che lo smart working per la pubblica amministrazione non sarà abolito, ma resterà per una quota fino al 15% del personale.

Cosa cambia dal 15 ottobre 2021: lavoro agile e green pass

Da venerdì 15 ottobre 2021 quindi la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici tornerà in presenza. A seguito del Dpcm del 23 settembre, il ministro Brunetta sta lavorando a un decreto ministeriale con le linee guida: quando finirà lo smart working, la pubblica amministrazione avrà nuove regole anti-Covid. Tra le ipotesi una maggiore flessibilità degli orari, per scaglionare l’ingresso e l’uscita dagli uffici ed evitare di ingolfare bus e metropolitana nelle ore di punta. Sempre il 15 ottobre, come previsto dal decreto legge n° 127 del 21 settembre 2021, scatta l’obbligo di green pass anche per chi va a lavorare negli uffici pubblici.

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Ma chi potrà chiedere lo smart working nella pubblica amministrazione dopo il 15 ottobre? Il governo e i sindacati stanno definendo un nuovo contratto nazionale di lavoro per il pubblico impiego. Lo smart working sarà deciso con accordi individuali, se non pregiudicherà o ridurrà i servizi ai cittadini, dopo aver smaltito gli arretrati e solo se l’amministrazione sarà dotata di una piattaforma digitale che garantisca la sicurezza delle comunicazioni. Chi è in smat working non ha l’obbligo del green pass, ma nel caso dovesse passare in ufficio dovrà mostrarlo.

Pubblico impiego e dipendenti privati: smart working per i lavoratori fragili, ma non per chi ha figli disabili

Il decreto legge dello scorso 23 luglio ha prorogato lo smart working per i lavoratori fragili e con disabilità della pubblica amministrazione e del settore privato, fino al prossimo 31 ottobre 2021. Per questi soggetti a rischio per il Covid il lavoro agile può prevedere una mansione diversa, rispetto a quella abituale, se l’occupazione viene retribuita con lo stesso inquadramento economico.

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Ci sono però delle novità rispetto al passato. L’assenza dal posto di lavoro per i soggetti fragili impossibilitati ad accedere allo smart woking dal 1° luglio scorso non è più equiparata al ricovero in ospedale. Inoltre non c’è stata la proroga del lavoro agile per i genitori con figli con disabilità, sia nella pubblica amministrazione sia nei posti privati.

Fino a quando lo smart working “semplificato” per i privati

Per quanto riguarda i dipendenti privati, le aziende potranno usufruire della procedura semplificata di richiesta dello smart working fino al 31 dicembre 2021, prevede la legge di conversione del decreto riaperture, mentre per la pubblica amministrazione la fine di questa modalità da remoto è fissata come detto il 15 ottobre. Con il lavoro agile “semplificato”, le società possono imporre al personale il lavoro da casa, anche senza l’accordo del dipendente previsto dalla legge 81/2017.

Se non ci saranno novità, dopo il 31 dicembre questo non si potrà più fare: sia ben inteso, nel settore privato si potrà sempre decidere lo smart working ma non più in modo semplificato. Bisognerà quindi seguire le normali regole, come chiarito nelle FAQ del Ministero del Lavoro, con un accordo individuale tra il lavoratore e il datore di lavoro. Al momento le grandi aziende pensano a un modello ibrido, per dividere il tempo di lavoro dei dipendenti tra il tavolo di casa e la scrivania dell’ufficio.

Quando finisce lo smart working Covid

Quindi, riassumendo, ecco le date da tenere a mente:

  • 15 ottobre 2021 – ecco quando finisce lo smart working per la pubblica amministrazione. Da questa data l’85% dei dipendenti pubblici torna in presenza (con green pass), secondo le linee guida che saranno stabilite da un decreto del Ministero della Funzione Pubblica.
  • 31 ottobre 2021 – fine dello smart working per i lavoratori fragili e con disabilità
  • 31 dicembre 2021 – ecco fino a quando dura la modalità semplificata di richiesta dello smart working per i lavoratori privati
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