Dotare i 46 tram in circolazione a Firenze di batteria, per avere più tratti senza i pali e i fili della linea di alimentazione e liberando dalla cosiddetta “catenaria” alcune zone. Prima fra tutte quella della stazione di Santa Maria Novella. Questa soluzione creerà anche un parco mezzi che permetterà nuovi collegamenti tra le linee esistenti della tramvia fiorentina e i percorsi in via di realizzazione, ad esempio andare da Campo di Marte all’aeroporto sullo stesso mezzo (senza dover scendere) oppure da Scandicci a Rovezzano o a Bagno a Ripoli. È questo il progetto del Comune che, dopo lo sviluppo da parte di Hitachi di una nuova tecnologia per “aggiornare” i vecchi convogli, ha deciso di chiedere i fondi al Ministero dei Trasporti. In totale serviranno circa 20 milioni di euro.
A caccia di risorse per la tramvia a batteria
Palazzo Vecchio parteciperà a un apposito bando ministeriale per finanziare l’operazione. L’annuncio è arrivato dalla sindaca Sara Funaro e dall’assessore alla Mobilità, Viabilità e Tramvia Andrea Giorgio. “Vogliamo dare così una duplice risposta – ha detto la prima cittadina – da una parte poter connettere tutte le linee esistenti, dall’altra andare a eliminare i pali, che abbiamo sempre detto era una priorità, in particolare in zone di pregio”. Adesso però è tempo di stilare il progetto e fare i conti. Il Comune ha incaricato Tram di Firenze Spa di accertare la fattibilità, i costi e i tempi dell’installazione di questa nuova soluzione a batteria sui 46 tram attualmente in servizio sulle linee T1, T2 e VACS per piazza San Marco. I documenti dovranno essere presentati entro il 30 maggio, mentre il bando del Ministero scadrà il giorno dopo.
“Insieme al pacchetto batteria per i Sirio – ha spiegato l’assessore Giorgio – presenteremo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti anche le istanze per altri tre progetti su cui abbiamo lavorato con la Regione Toscana relativi all’acquisto di 8 tram per la linea Leopolda-Le Piagge, il prolungamento della T1 dal capolinea Careggi al Meyer e il secondo lotto del prolungamento della T2 Aeroporto-Sesto Fiorentino”.
Come funzioneranno i tram a batteria: il progetto per Firenze
Mentre i nuovi tram commissionati a Hitachi per la linea 3 Firenze-Bagno a Ripoli saranno già dotati di batteria, i vecchi convogli in circolazione dovranno essere adattati con una soluzione chiamata “Sirio-Retrofit Batteria”. Si tratta di un sistema di accumulo di energia a bordo collocato sul tetto dei vagoni. Queste batterie possono ricaricarsi, tramite il pantografo, nei tratti dov’è presente la linea aerea, e alimentare la tramvia in brevi tratti senza pali e catenaria. Questo consentirà, secondo i piani del Comune, tre novità.
Prima di tutto, con tutto il parco di tram in grado di circolare anche a batteria, potrà essere rimossa la catenaria dalle zone di pregio, per esempio “sfoltendo” la selva di pali e fili nella zona di Santa Maria Novella. In secondo luogo, i convogli potranno essere usati integrando vecchi e nuovi binari, come le linee per Bagno a Ripoli, Campo di Marte e Rovezzano, dove il progetto prevede già dei tratti su cui i nuovi tram circoleranno solo a batteria.
Così si potranno attivare nuovi collegamenti che utilizzeranno più tracciati, ad esempio dall’aeroporto a Rovezzanno-Campo di Marte o a Bagno a Ripoli (sfruttando i nuovi percorsi che saranno realizzati nei prossimi mesi, la VACS e l’attuale itinerario della T2) oppure da Careggi fino a Rovezzano o Bagno a Ripoli (integrando gli attuali itinerari della T1 e della VACS con la futura linea 3). Infine avere dei tram che circolano anche a batteria permetterà di spostare i mezzi da zone critiche, come gli incroci, quando non c’è alimentazione elettrica a causa di guasti o danni alla linea di contatto.