La tramvia di Firenze gratis per gli studenti. È la novità, molto attesa, annunciata dal sindaco Dario Nardella. Il primo cittadino ha detto che il Comune è al lavoro per consentire agli studenti di usare la tramvia gratuitamente, a partire dal prossimo anno scolastico. Ed è allo studio un piano articolato che tenga conto del problema dello sforamento del biossido di azoto, che ha fatto scattare il blocco per le auto diesel euro 4. L’obiettivo è incentivare sempre più il trasporto pubblico evitando così di prendere l’auto.
Tramvia gratis per gli studenti: tanti vantaggi
La tramvia gratis per gli studenti a Firenze avrà certamente un impatto molto positivo. Il mezzo ha tanti vantaggi. Intanto non si arriva in ritardo perché, a differenza del trasporto pubblico su gomma, qui si viaggia su rotaia e quindi non ci sono problematiche di traffico. Se si è nel raggio d’azione della tramvia è il mezzo più comodo per spostarsi. Naturalmente uno dei vantaggi è anche legato all’ambiente perché non si inquina: in questo momento non è un dettaglio da poco.
L’affondo di Nardella sul tpl
Se la tramvia gratis per gli studenti è una bella notizia, lo stesso non si può dire per il funzionamento del trasporto pubblico su gomma. Il sindaco Nardella ha più volte invitato Autolinee Toscane, gestore unico del tpl regionale, a migliorare il servizio. Ci sono diversi problemi. Intanto mancano gli autisti (nonostante le ricerche continue dell’azienda) e poi le corse saltano, aspetto che fa infuriare i viaggiatori. Non è facile programmare un impegno di lavoro se non sai quando ci arrivi, a lavoro.
“Sul tpl non siamo ancora ad un adeguato livello del servizio – ha commentato Nardella -. C’è il tema degli operatori addetti alla verifica dei titoli di viaggio: sono troppo pochi, ci risulta che siano una trentina. Alcuni di questi poi sono stati rimessi a guidare. È vero che per aumentare gli autisti gli operatori addetti alla verifica sono stati spostati?”. Nardella è scontento e ha fatto capire che tra i problemi forse c’è anche il fatto che i “salari non sono competitivi”.