Realizzazione di temporary shop o di tensostrutture nelle aree limitrofe ai cantieri per consentire il momentaneo trasferimento delle attività. Ma anche la possibilità di trasferire definitivamente le attività più penalizzate dai cantieri all’interno di locali messi a disposizione dal Comune. Sono queste alcune delle richieste avanzate da Cna, Confcommercio, Confartigianato Imprese e Confesercenti di Firenze al Comune, al sistema creditizio-bancario e a quello della Pubblica Amministrazione centrale, “per ridurre le ripercussioni negative che i lavori di cantierizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia produrranno su un ampio numero di imprese”, viene spiegato.
LE RICHIESTE
Le associazioni di categoria, insomma, si preparano a “resistere” ai cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia, con una serie di richieste avanzate all'unisono: chiara definizione delle aree interessate, creazione di un fondo per il credito alle imprese e di un fondo indennizzi. E ancora, abbattimento delle tasse e delle imposte comunali e l'agevolazione di “progetti eccezionali” come la realizzazione di temporary shop o di tensostrutture nelle aree limitrofe ai cantieri per consentire il momentaneo trasferimento delle attività. Tra le richieste, anche la possibilità di trasferire – anche definitivamente – le attività più penalizzate dai cantieri all’interno di locali messi a disposizione dal Comune.
IL DOCUMENTO
Le misure straordinarie sono state richieste formalmente al Comune di Firenze con un documento sottoscritto dalle quattro sigle che rappresentano la piccola e media imprenditoria, e sono state sintetizzate nel primo numero di ‘TramviaInfo’, la newsletter con notizie in tempo reale sui lavori che Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti hanno ideato per essere sempre vicini ai propri soci interessati dai cantieri.