martedì, 26 Novembre 2024
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Viaggi all’estero e coronavirus, quando si potrà andare

Passata la fase acuta dell'emergenza coronavirus, tornano i viaggi all'estero: quando si potrà andare e verso dove sarà permesso viaggiare

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Il peggio sembra passato. Con un po’ di timore e molte precauzioni in più si comincia a pensare alle vacanze estive. Restare in Italia (magari sfruttando il bonus vacanze) o invece guardare oltreconfine? In tempi di coronavirus, quando si potrà riprendere a fare viaggi all’estero? La data c’è: dal 3 giugno si può andare all’estero, ma sul dove e sul come pesano ancora diverse incertezze.

Coronavirus e viaggi all’estero

Gli italiani potranno ricominciare a spostarsi liberamente sul territorio nazionale, anche al di fuori della propria regione, a partire da mercoledì 3 giugno. Questa, almeno, è la data fissata dal governo. Ma il governo sta valutando la possibilità di consentire spostamenti solo tra regioni con lo stesso livello di rischio.

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Ad oggi, ad esempio, tutte le regioni italiane hanno un indice “basso”, tranne Lombardia, Umbria e Molise considerate a rischio “moderato”. Ciò significa che gli italiani non potrebbero entrare in quelle tre regioni, mentre i residenti in Lombardia, Umbria e Molise potrebbero spostarsi solo tra le loro regioni. La situazione potrebbe però cambiare nelle prossime settimane.

Quando si potrà tornare a viaggiare all’estero?

Sempre mercoledì 3 giugno è la data fissata dal Dpcm 17 maggio per la ripresa degli spostamenti da e per l’estero. I viaggi all’estero, per la verità, non sono stati mai vietati nemmeno durante l’emergenza coronavirus, ma limitati alle comprovate esigenze lavorative, alle situazioni di assoluta urgenza e ai motivi di salute, dovendo poi adeguarsi alle normative nazionali del paese di destinazione. Stesse limitazioni applicate agli stranieri in arrivo in Italia, che dovevano poi sottoporsi  all’obbligo di quarantena.

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In quali paesi all’estero si può andare

Molti spostamenti sono stati quindi rimandati a quando si potrà andare all’estero senza limitazioni, per viaggiare o per le vacanze. La data fissata dall’Italia è quella del 3 giugno. Da allora non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per i paesi dell’Unione Europea, dell’Area Schengen, il Regno Unito e i “microstati” d’Europa. Saranno permessi i viaggi nei seguenti paesi.

  • Paesi membri dell’Unione europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
  • Paesi extra-Ue dello Spazio Schengen: Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.
  • Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
  • Microstati europei: Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano.

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I cittadini degli stessi paesi potranno a loro volta fare liberamente ingresso in Italia, senza l’obbligo di quarantena.

Ogni paese con le sue regole

Sul come e quando si potrà andare all’estero pesa però quanto precisa il primo comma dall’articolo 6 del decreto. Vale a dire, spostamenti liberi “fatte salve le limitazioni disposte per specifiche aree del territorio nazionale […] nonché le limitazioni disposte in relazione alla provenienza da specifici Stati e territori”.

Tradotto: potranno esserci delle aree dalle quali sarà vietato partire e altre in cui non sarà permesso di entrare. E se le frontiere riaprono in uscita, non è detto che gli italiani trovino quelle degli altri paesi aperte anche per loro. La Germania, ad esempio, aprirà le proprie ai turisti dal 15 giugno, ma l’ingresso resta vietato a italiani e spagnoli. La Grecia riaprirà ai turisti stranieri solo il 1° luglio. In altri paesi vige ancora l’obbligo di quarantena.

E per quanto riguarda i paesi extra europei? Tutto ancora da decidere. Al momento si sa solo che i viaggi all’estero nei paesi non elencati nel decreto sono vietati fino al 15 giugno. Da lì in poi ci si dovrà adeguare alle decisioni di ogni singolo stato e ad accordi internazionali ancora tutti da scrivere. Meglio aspettare, dunque, prima di prenotare un viaggio in America, in Asia o in qualche meta tropicale.

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