Il peggio sembra passato. Con un po’ di timore e molte precauzioni in più si comincia a pensare alle vacanze estive. Restare in Italia (magari sfruttando il bonus vacanze) o invece guardare oltreconfine? In tempi di coronavirus, quando si potrà riprendere a fare viaggi all’estero? La data c’è: dal 3 giugno si può andare all’estero, ma sul dove e sul come pesano ancora diverse incertezze.
Coronavirus e viaggi all’estero
Gli italiani potranno ricominciare a spostarsi liberamente sul territorio nazionale, anche al di fuori della propria regione, a partire da mercoledì 3 giugno. Questa, almeno, è la data fissata dal governo. Ma il governo sta valutando la possibilità di consentire spostamenti solo tra regioni con lo stesso livello di rischio.
Ad oggi, ad esempio, tutte le regioni italiane hanno un indice “basso”, tranne Lombardia, Umbria e Molise considerate a rischio “moderato”. Ciò significa che gli italiani non potrebbero entrare in quelle tre regioni, mentre i residenti in Lombardia, Umbria e Molise potrebbero spostarsi solo tra le loro regioni. La situazione potrebbe però cambiare nelle prossime settimane.
Quando si potrà tornare a viaggiare all’estero?
Sempre mercoledì 3 giugno è la data fissata dal Dpcm 17 maggio per la ripresa degli spostamenti da e per l’estero. I viaggi all’estero, per la verità, non sono stati mai vietati nemmeno durante l’emergenza coronavirus, ma limitati alle comprovate esigenze lavorative, alle situazioni di assoluta urgenza e ai motivi di salute, dovendo poi adeguarsi alle normative nazionali del paese di destinazione. Stesse limitazioni applicate agli stranieri in arrivo in Italia, che dovevano poi sottoporsi all’obbligo di quarantena.
In quali paesi all’estero si può andare
Molti spostamenti sono stati quindi rimandati a quando si potrà andare all’estero senza limitazioni, per viaggiare o per le vacanze. La data fissata dall’Italia è quella del 3 giugno. Da allora non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per i paesi dell’Unione Europea, dell’Area Schengen, il Regno Unito e i “microstati” d’Europa. Saranno permessi i viaggi nei seguenti paesi.
- Paesi membri dell’Unione europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
- Paesi extra-Ue dello Spazio Schengen: Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.
- Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
- Microstati europei: Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano.
I cittadini degli stessi paesi potranno a loro volta fare liberamente ingresso in Italia, senza l’obbligo di quarantena.
Ogni paese con le sue regole
Sul come e quando si potrà andare all’estero pesa però quanto precisa il primo comma dall’articolo 6 del decreto. Vale a dire, spostamenti liberi “fatte salve le limitazioni disposte per specifiche aree del territorio nazionale […] nonché le limitazioni disposte in relazione alla provenienza da specifici Stati e territori”.
Tradotto: potranno esserci delle aree dalle quali sarà vietato partire e altre in cui non sarà permesso di entrare. E se le frontiere riaprono in uscita, non è detto che gli italiani trovino quelle degli altri paesi aperte anche per loro. La Germania, ad esempio, aprirà le proprie ai turisti dal 15 giugno, ma l’ingresso resta vietato a italiani e spagnoli. La Grecia riaprirà ai turisti stranieri solo il 1° luglio. In altri paesi vige ancora l’obbligo di quarantena.
E per quanto riguarda i paesi extra europei? Tutto ancora da decidere. Al momento si sa solo che i viaggi all’estero nei paesi non elencati nel decreto sono vietati fino al 15 giugno. Da lì in poi ci si dovrà adeguare alle decisioni di ogni singolo stato e ad accordi internazionali ancora tutti da scrivere. Meglio aspettare, dunque, prima di prenotare un viaggio in America, in Asia o in qualche meta tropicale.