sabato, 20 Aprile 2024
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Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

Le cose che sappiamo sul nuovo dpcm sulla fase due: dagli spostamenti tra regioni alle riaperture fino alle visite agli amici

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Spostamenti liberi all’interno della regione di residenza, riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti, incontri tra amici: il governo ha approvato il nuovo dpcm, ossia il decreto del presidente del Consiglio che stabilisce le linee guida su cosa si può fare e cosa no da lunedì 18 maggio 2020. Cadono molti vincoli, resta però l’obbligo di indossare le mascherine, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e non formare assembramenti.

Cosa cambia dal 18 maggio

Sarà la fase 2 della fase 2: il secondo capitolo della ripartenza dopo il lockdown per il coronavirus. Si apre anche alla possibilità di spostamenti tra regioni diverse e spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno. Su questo sarà un successivo provvedimento a stabilire le regole.

Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

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Si potranno vedere gli amici

È una delle prime notizie trapelate questa settimana, e anche tra le più attese. Con il nuovo decreto cadono i vincoli sugli spostamenti all’interno della regione. Ciò significa che anche gli incontri tra persone torneranno a essere liberi e dunque da lunedì 18 maggio si potranno vedere gli amici e non più solo i congiunti.

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Resta il divieto di assembramenti. Le nuove regole non fissano un limite al numero di persone che possono incontrarsi, ma si dovrà sempre evitare la concentrazione eccessiva di persone nello stesso posto. Anche durante questi incontri, sia all’aperto che al chiuso, resta l’obbligo di mascherina e di distanza interpersonale.

Il nuovo decreto sugli spostamenti: dal 18 maggio stop all’autocertificazione

Una novità importante interesserà i viaggi anche lontano da casa. A partire dal 18 maggio 2020 non saranno più previste limitazioni per gli spostamenti all’interno della regione di residenza, quindi non sarà più necessario di compilare l’autocertificazione.

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Via libera, dunque, anche ai viaggi verso le seconde case: si potrà andare verso le abitazioni di villeggiatura (di proprietà) a patto di non varcare i confini regionali.

Fase 2: gli spostamenti tra Regioni?

Stop alla mobilità interregionale. Questo è uno dei punti certi. Dal 18 maggio non sarà consentito ancora andare fuori regione, se non per motivi di lavoro, salute e assoluta urgenza, compilando l’autocertificazione.

Una prima apertura in questo senso potrebbe arrivare a partire dal 3 giugno. Il decreto stabilisce infatti che “a decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali”. Ma ciò non significa che ci sarà un via libera incondizionato.

Riapertura di bar e ristoranti dal 18 maggio, linee guida Inail (pdf)

Gli spostamenti tra regioni saranno infatti regolati “secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Tradotto: sarà probabilmente possibile spostarsi anche fuori regione, ma le aree più a rischio resteranno isolate.

Riaprono le frontiere: spostamenti da e per l’estero dal 3 giugno

Allo stesso modo nel decreto si anticipa la possibilità di riaprire le frontiere. Gli stessi principi per la ripresa degli spostamenti tra regioni italiane saranno applicati anche alle decisioni sugli spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno 2020. Al momento si parla soprattutto di Unione europea e Area Schengen, di cui fanno parte 22 dei 27 paesi Ue (tranne Irlanda, Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria) più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

Riapertura palestre dal 25 maggio, le linee guida

In particolare, dal 3 giugno gli spostamenti da e per l’estero “potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali”.

Il decreto e le riaperture dal 18 maggio: chi riparte?

Un discorso a parte, per il dopo 18 maggio, riguarda la riapertura delle attività, dai parrucchieri alle palestre, dai bar ai ristoranti. La linea che finora ha prevalso vuole dare alle Regioni l’autonomia di decidere da sole quando ripartire, stabilendo date differenziate a seconda della situazione dei contagi da coronavirus sul territorio. Sembra certa la riapertura dei negozi il 18 maggio, come quelli di abbigliamento e i centri commerciali, si discute invece su bar e ristoranti, per i quali l’Inail ha diffuso le prime linee guida. Via libera poi a biblioteche e musei.

Le linee guida Inail per la riapertura dei parrucchieri

Bisognerà di sicuro aspettare per la riapertura delle palestre: c’è chi la vorrebbe a giugno, il ministro per lo Sport preme per riattivarle il 25 maggio.

Cosa si potrà fare: dal 18 maggio ripartono le sante messe

Si torna in chiesa, questo è sicuro. Già prima del nuovo decreto, il governo ha stretto un accordo con la Cei, la Conferenza episcopale italiana, per la ripartenza delle messe il 18 maggio, davanti al popolo. E’ stato stilato però un protocollo di sicurezza con le nuove regole, come ad esempio funzioni a numero chiuso, mascherina obbligatoria per i fedeli, sanificazione dei locali.

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