Oltre ad essere una star del violinismo internazionale Patricia Kopatchinskaja è anche una giovane donna molto spiritosa, che racconta della sua carriera spiegandone i pro e i contro e raccontando di quanto le dispiaccia non poter dedicare abbastanza tempo alla sua bambina di sei anni. A Firenze per esibirsi al Teatro Verdi, sul palcoscenico dell’Orchestra Regionale della Toscana, nel celebre Concerto di Čajkovskij, l’op.35 l’artista, estroversa ed eccentrica, ha all’attivo moltissimi premi conquistati nel corso di una carriera cominciata negli anni dell’adolescenza. La Kopatchinskaja è stata applaudita nelle capitali della musica in Europa e negli Stati Uniti, ed è musa ispiratrice di brani scritti da Fazil Say, Esa-Pekka Salonen, Johanna Doderer.
LA STORIA. Nata in Moldavia, ha studiato a Vienna e a Berlino, e attualmente vive in Austria. “Vengo da una famiglia di musicisti – spiega Patricia, che di anni ne ha 34 e suona un violino Pressenda del 1834 – mia madre e mia sorella suonano il violino, mio padre il cembalo, quindi per me è stato naturale cominciare fin da bambina a studiare uno strumento”. E cosa pensa della sua bambina? Insegnerà anche a lei la sublime arte del violino? “Non ci penso nemmeno – spiega ridendo -. La mia piccola è molto più attratta dai musei e dalla scienza ed è bene che sia così. Già rimpiango il fatto di non poterle dimenticare abbastanza tempo quando sono fuori per lavoro. Ed anche se è vero che durante le vacanze mi accompagna in turnèe, è altrettanto vero che adesso, con la scuola appena cominciata, è più difficile”.
LA MUSICA. Vorrebbe trascorrere più tempo insieme, fare le cose che ogni mamma fa insieme alla sua bambina anche se “la cucina, ad esempio, non è il mio forte. Mi piace sperimentare e una volta ho preparato una zuppa di pesce e banane per mio marito. Non è rimasto molto soddisfatto, era di un color verdino”, dice sorridendo. Istrionica e vitale Patricia parla dell’amore per la musica e dell’approccio, che dovrebbe essere molto più “easy” e guidato da un0educazione dei giovani molto più spiccata, al best of della classica internazionale.
IL NUOVO DIRETTORE DELL’ORT. Fiore all’occhiello della stagione che sta cominciando, la violinista arriva in città quando a prendere le redini dell’Ort è Daniel Kawka. Considerato uno dei più interessanti direttori d’orchestra francesi per il grande repertorio, per la musica del XX secolo e la musica d’oggi, Daniel Kawka ben si addice alla progettualità di Giorgio Battistelli, che per la sua estetica artistica, dà respiro alla contemporaneità, ai giovani compositori e al teatro musicale. Nel corso della Stagione tornerà a dirigere l’ORT nell’aprile 2012