sabato, 16 Novembre 2024
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Pausini, il tour ripartirà da Firenze. Rinviate le altre date

Lunedì 5 marzo, Matteo Armelini, un operaio di 31 anni, è morto a causa del crollo di una struttura del palco in allestimento al Palacalafiore di Reggio Calabria dove la sera si sarebbe dovuta esibire Laura Pausini. Nel crollo, sono rimasti feriti anche altri due operai.

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Lunedì 5 marzo, Matteo Armelini, un operaio di 31 anni, è morto a causa del crollo di una struttura del palco in allestimento al Palacalafiore di Reggio Calabria dove la sera si sarebbe dovuta esibire Laura Pausini. Nel crollo, sono rimasti feriti anche altri due operai.

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IL TOUR. A seguito dell’incidente, il concerto del 5 marzo al Palacalfiore, è stato cancellato. Questa mattina è stato annunciato che le tappe di Acireale, Casalecchio di Reno e Caserta sono state rimandate. Il tour riprenderà proprio da Firenze il 18 marzo al Nelson Mandela Forum, dove la Pausini si esibirà anche la sera successiva. Il concerto, come ciascuna replica fino a fine anno, sarà interamente dedicato al giovane operaio scomparso tragicamente la notte del 5 marzo.

IL DOLORE DELLA PAUSINI. Laura Pausini, ha ribadito ai suoi più stretti collaboratori di non voler lasciare dichiarazioni sull’accaduto, stringendosi nel dolore insieme ai suoi musicisti, coristi, ballerini e a tutto lo staff che segue la cantante. Sulla homepage del suo sito ufficiale, da lunedì, appare una schermata bianca e l’unico messaggio che la Pausini ha lasciato: ”Scrivere queste parole per me è davvero molto difficile e doloroso…mi trovo in uno stato di confusione e fragilità molto forti – scrive Laura – Questa notte il nostro amico e compagno di viaggio Matteo Armellini ha perso la vita a Reggio Calabria. Matteo era un rigger, un tecnico esperto, un ragazzo giovane, forte, riservato, gentile e sempre attento a far sì che il suo e il nostro lavoro fosse il migliore di tutti. Vivere insieme viaggiando è bellissimo e complicato, certamente è una scuola per noi che piano piano diventiamo amici, complici e poi quasi una vera famiglia…ecco perchè oggi penso che è solo ingiusto ed è semplicemente incomprensibile – prosegue – Sono vicina alla sua famiglia e alla sua fidanzata con tutto il mio cuore…le mie e le nostre sentite condoglianze vengono davvero dall’anima. Matteo stava preparando con gli altri ragazzi quello che sarebbe stato il Nostro concerto, la nostra adrenalina, la nostra passione, il nostro divertimento e invece oggi è un giorno pieno di dolore, un dolore troppo grande per saperlo descrivere. Noi che siamo la tua famiglia in tour ci inchiniamo davanti a te Matteo e all’amicizia e all’amore che mettevi per ogni tuo gesto, sacrificio e aiuto che ci davi, e si uniscono a me i tecnici feriti che per fortuna ora stanno bene. Ma il nostro lutto è totale. E devastante. Ciao Matteo… Laura e i tuoi amici del tour”.

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L’ALTRA TRAGEDIA. L’incidente di Reggio Calabria, non è un caso isolato. Purtroppo, lo scorso 12 dicembre, un altro operaio, Francesco Pinna è morto a causa del crollo di una struttura mentre lavorava all’allestimento del palco al palazzetto dello sport di Trieste, palazzetto in cui si sarebbe dovuto esibire Jovanotti. Anche in quel caso, le date del tour sono state rimandate e recuperate successivamente. Così Jovanotti, alla luce dell’incidente che ha colpito, se pur indirettamente la sua collega, ha affermato che ”E’ necessaria una discussione molto seria tra organismi competenti su come possiamo migliorare il livello di sicurezza per noi addetti ai lavori e per il pubblico. Le normative ci sono e nei tour vengono rispettate ma dobbiamo capire tutti noi coinvolti cosa deve cambiare”.

PRIMO MAGGIO. Dal mondo dello spettacolo, arriva il grido d’allarme per innalzare gli standard di sicurezza. L’organizzatore storico del Primo Maggio, Marco Godano ed il segretario nazionale della Filca-Cisl, Franco Turri, hanno proposto che il prossimo concertone della festa dei lavoratori sia un’occasione per “mettere insieme i pensieri di promoter, organizzatori, produttori, costruttori e associazioni del settore come Assomusica, per vedere se può nascere un’idea di un protocollo di formazione e sicurezza che aiuti e innalzi gli standard della sicurezza sul lavoro”. Ma non sono mancate le polemiche su un’affermazione fatta da Eros Ramazzotti sui livelli di sicurezza delle strutture al Sud. Per il promoter calabrese e dirigente nazionale di Assomusica, Ruggero Pegna, alcuni cantanti “farebbero bene a limitarsi a cantare per evitare di dire stupidaggini” Sullo stesso tenore è l’intervento dell’eurodeputata del Pdl, Eminia Mazzoni, secondo la quale Ramazzotti, può continuare a “non cantare al sud, ma la tragedia calabrese non ha confini geografici. Si muore sul lavoro a Reggio Calabria come a Trieste. Il tema è la sicurezza sul lavoro”.

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IL CROLLO DEL PALCO: VIDEOFOTO

L’altra tragedia: Jovanotti, crolla il palco: muore un giovane operaio

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