La produzione delle cooperative agroalimentari toscane vale 600 milioni di euro all'anno e rappresenta il 20% dell'intero comparto agricolo. Un settore, quello cooperativo, che conta 36.500 soci e 2.100 lavoratori, e che nel 2014 ha fatto registrare una crescita del 4,3% rispetto all'anno precedente. Sono i dati diffusi da Legacoop Agroalimentare Toscana in occasione della sua 12° assemblea congressuale svolta venerdì scorso al Palazzo degli affari di Firenze. Nell'occasione è stata eletta la nuova presidente dell'associazione: si tratta di Sara Guidelli, 32 anni, già responsabile del settore manifatturiero di Legacoop Toscana.
Dal vino al pesce, tutti i numeri delle coop agroalimentari
Bastano pochi numeri per capire le dimensioni della cooperazione agroalimentare toscana: 40 milioni di bottiglie di vino all'anno, 3 milioni di kg di olio prodotto ogni anno a partire da 22 milioni di kg di olive conferite dai soci, 3 milioni di litri di latte biologico prodotto, il 70% della produzione di latte alimentare biologico regionale. Quanto ai prodotti caseari, le cooperative producono ogni anno 794mila kg di formaggi di latte ovino, di cui 127mila kg di Pecorino toscano Dop. Prodotti che trovano mercato anche all'estero: il 33% di 1,08 milioni di kg di prodotti caseari infatti vengono commercializzati fuori dal nostro Paese, di questi il 68% raggiunge Paesi fuori dall'Europa e il 32% resta all'interno dell'Unione Europea.
La lavorazione dei salumi è un altro settore forte per le cooperative: 3.028 tonnellate di salame, 45mila di Finocchiona Igp, 4.583 tonnellate di mortadella, 1.187 di affettati, principalmente salami, prosciutti crudi e pancette. Per la pesca, oltre ai quantitativi di prodotto ittico pescato, le cooperative si occupano di maricoltura offshore nell’isola di Capraia e producono all’anno oltre 113mila kg di orate e oltre 36mila kg di spigole. Importanti i numeri dell'ortofrutta: si parla ad esempio di 2milioni di meloni, 2,5 milioni di carciofi e 300mila angurie coltivate annualmente.
Al di là del cibo, Legacoop Agroalimentare Toscana riunisce alcune decine di cooperative toscane protagoniste del comparto del florovivaismo, che nel 2015 hanno movimentato 52 milioni di steli e piante. Sono un migliaio invece i lavoratori delle cooperative forestali che lavorano a difesa del territorio e a servizio della comunità.
Una nuova guida per Legacoop agroalimentare
In occasione del congresso è stata eletta la nuova presidente Legacoop Agroalimentare Toscana: è Sara Guidelli, 32 anni, laureata in Economia e Commercio e impegnata da 13 anni nel mondo della cooperazione. Ha ricoperto vari incarichi, fra cui quello di portavoce di Generazioni, il coordinamento dei giovani cooperatori toscani, e di responsabile del settore manifatturiero toscano di Legacoop, oltre ad aver attivamente collaborato con l'Ufficio Studi Legacoop.
“Stiamo affrontando una crisi che ha messo in luce i nostri difetti – ha detto nella sua relazione di apertura –, ma che ci ha anche spinto verso dinamiche importanti, positive, irrimandabili. Ci presentiamo al congresso davanti ad una platea molto diversa da quella di quattro anni fa: nel frattempo abbiamo assistito a fusioni, integrazioni, accrescimenti dimensionali. Questi sono passi importanti a cui devono seguire impegni concreti: migliorare costantemente l'efficienza aziendale puntando anche all'introduzione di innovazione tecnologica; garantire l'efficacia puntando sulla crescita sociale e manageriale e mantenere sempre alto il livello di qualità mettendo al primo posto la filiera corta, garantita e sostenibile”.
Nel suo mandato come presidente Legacoop Agroalimentare Toscana Guidelli sarà particolarmente impegnata nel porre l'attenzione sui temi dello sviluppo interno ed esterno delle cooperative: all'interno sarà necessario lavorare per formare ed inserire nuove competenze specializzate per gestire aziende sempre più grandi e complesse e dare una risposta al cambio generazionale in agricoltura, per l'esterno sarà essenziale investire per ampliare l'export delle imprese toscane, anche con azioni su commercio online e attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie. Guidelli guarda inoltre alla creazione di filiere ed alleanze per garantire il ciclo produttivo dal campo al cliente, per migliorare costantemente la qualità delle produzioni e la marginalità delle imprese, aumentando così la remunerazione per i soci agricoltori, e per essere più presenti sui mercati.