Il primo passo di Firenze verso la nuova multiutility toscana risale allo scorso ottobre, quando il Consiglio comunale diede il via libera alal fusione. Nasce la multiutility toscana e in molti si chiedono cos’è. Si tratta di una unica azienda dei servizi pubblici locali che sarà attiva nei settori di ambiente, ciclo idrico integrato ed energia. È costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%), Empoli (3,4%) e altri Comuni toscani (35,9%).
Le cifre sulla multiutility toscana e il debutto in borsa nel 2024
Ieri, 26 gennaio 2023, è stato sottoscritto l‘atto di fusione per incorporazione tra Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana, che dà vita alla nascita formale della nuova multiutility della Toscana. Oltre a chiarire cos’è la multiutility toscana è bene far presente che l’operazione porterà alla creazione di un vero colosso. Si parla di una società da circa 700 milioni di euro di ricavi, con un Ebidta di 170 milioni.
Previsti investimenti per 170 milioni l’anno. Il cronoprogramma presentato a Firenze prevede l’apertura al mercato azionario nel 2024. Nel primo nucleo di aggregazione, la nuova società deterrà circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa ed il 31% di Toscana Energia.
L’aumento di capitale e la questione bollette
Da cronoprogramma entro i prossimi mesi è previsto un primo aumento di capitale per 1,2 miliardi per permettere l’ingresso di altri azionisti pubblici, con un bacino potenziale di 3 miliardi di fatturato a livello regionale ed oltre 4 miliardi considerando le regioni limitrofe.
Quello che però interessa maggiormente i cittadini sul cos’è la multiutiltity toscana è anche relativo agli effetti sugli utenti. Da questo punto di vista i comitati contrari affermano che la fusione porterà “ad un aumento dei costi delle bollette”. Dall’altro lato, secondo i creatori della multiutility, “garantirà efficienze e sinergie industriali, efficientamento dei servizi, contenimento dei costi”. E ancora “aumento della capacità d’investimento e della entità dei dividendi per i comuni soci, con il conseguente incremento di occupazione diretta ed indiretta e il consolidamento delle filiere industriali locali”. Il sindaco Dario Nardella ha detto che da questo punto di vista i Comuni punteranno nel medio-lungo periodo a “bloccare gli aumenti delle tariffe”. Il primo passo di Firenze verso la nuova multiutility toscana risale allo scorso ottobre, quando il Consiglio comunale diede il via libera alla fusione.