domenica, 22 Dicembre 2024
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Se cerchi lavoro, ti regalo un corso di formazione

Boom di richieste per l’iniziativa di un’impresa fiorentina di cashmere. Oltre 100 domande ma i posti sono solo 40. Il titolare ''Abbiamo bisogno di lavoratori specializzati, non li troviamo''

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Paradossi della crisi. Ci sono migliaia di persone in cerca di un’occupazione e aziende che non trovano addetti, perché sul mercato non c’è traccia professionisti qualificati in un mestiere antico come quello della lavorazione della lana.

Così Il Borgo Cashmere, azienda di Borgo San Lorenzo, specializzata nelle produzioni di lusso che esiste dal 1949, ha deciso di fare tutto in casa: formare autonomamente le persone, da poter impiegare in futuro nelle sue linee produttive, offrendo per il secondo anno consecutivo un corso di formazione gratuito a chi ne faccia richiesta.

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In poche settimane, per una quarantina di posti disponibili, sono arrivate oltre cento richieste non solo dal Mugello, ma anche da Firenze città, da Empoli e Prato, per imparare i segreti della pregiata lana partendo dall’ABC.

“Questo è un mestiere che sta lentamente scomparendo – avverte Franco Fredducci, alla guida insieme alla moglie de Il Borgo Cashmere – per questo abbiamo riproposto il corso di formazione gratuito, organizzato senza alcuna sovvenzione pubblica. Le persone che abbiamo formato l’anno scorso ora lavorano per noi”.

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Il corso formazione, gratis

A settembre partiranno le nuove lezioni: 5 corsi dal lunedì al venerdì per un intero “anno scolastico”. “Bisogna imparare a riscoprire gli antichi mestieri – dice Fredducci – senza vergognarsi. Andare a imparare un mestiere in ‘bottega’ come una volta non è svilente, ma è il futuro del nostro artigianato artistico”.

Il Borgo CAshmere corso di formazione

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Franco Fredducci durante un'intervista in azienda

Non sempre le maestre del cashmere – tra gli addetti de Il Borgo la maggioranza è donna – sono disponibili a svelare qualche segreto in più sulla loro arte. Alcune sono restie a insegnare tutti i “trucchi del mestiere” . “Vivono questa abilità come un dono – racconta Franco Fredducci con un sorriso – in passato il know-how era tramandato di madre in figlia, era un dono di famiglia: non venivano regalati soldi, ma si passava ai figli un saper fare che in qualche modo era un’assicurazione per il loro futuro”.

Altro che maglioni

Il settore del lusso, nonostante la crisi, colleziona numeri positivi. Il Borgo Cashmere esporta le proprie creazioni in tutto il mondo (dagli Stati Uniti alla Russia, fino al Nord Europa e ai Paesi arabi), impiega 80 persone tra azienda e indotto della lana, investendo su nuove idee. Ai classici maglioni, affianca delle vere e proprie sperimentazioni: articoli per la casa, per neonati e anche elementi d’arredamento realizzati completamente in cashmere.

Dal laboratorio sono usciti ad esempio un intero giardino fatto in cashmere, un enorme polpo sempre nella pregiata fibra, quadri di arti contemporanea realizzata con i “caldi” fili, mentre è in via di lavorazione un baobab con maschere africane. In autunno partirà anche un progetto con le scuole elementari del territorio, per far riscoprire ai piccoli alunni questa antica arte.

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