La partenza della De Rosa Granfondo Firenze 2019 è in uno dei luoghi più ammirati del mondo: la terrazza di piazzale Michelangelo con vista sui monumenti di Firenze. Il percorso si snoda su un itinerario altrettanto suggestivo: il Mugello con i passi della Futa e del Giogo e l’ arrivo sulla “mitica” via Salviati, strappo che ha messo a dura prova anche i campioni iridati, durante i campionati mondiali toscani del 2013.
La gara domenica 14 aprile porterà migliaia di ciclisti tra le strade cittadine fino alle vette mugellane. Quest’anno i corridori porteranno con loro un messaggio in tema di sicurezza stradale: la maglia ufficiale della Granfondo ha infatti stampato il simbolo della distanza minima di rispetto dai ciclisti da tenere in strada.
Il doppio percorso della Granfondo Firenze 2019
Due sono i percorsi della sfida, alla sua settima edizione: quello lungo di 134 chilometri e quello medio di 95. Si parte da Piazzale Michelangelo (start ore 8.30). Il tracciato più lungo da Vetta le Croci andrà verso la Casa del Vento/Pratolino per poi dirigersi verso il Lago di Bilancino.
I ciclisti affronteranno così la Futa e poi il passo del Giogo. Il rientro verso Firenze avverrà da Polcanto in direzione di Pian di Mugnone per finire sulla classica Via Salviati. I primi arrivi sono previsti intorno alle 11, seguiranno un pasta party e premiazioni al Parco delle Cascine, dove è allestito il villaggio del Florence Bike Festival, l’appuntamento dedicato al mondo delle due ruote.
L’organizzazione della corsa ciclistica
La Granfondo Firenze nasce sulla spinta del Mondiale di Toscana 2013. “Volevamo che quell’eredità non si disperdesse ma che rimanesse come testimonianza di giornate meravigliose che abbiamo vissuto. E’ anche per questo che abbiamo scelto come simbolo della nostra gara l’arrivo sul micidiale strappo di Via Salviati che i professionisti hanno affrontato ben 10 volte” spiegano gli organizzatori, che cercano di diffondere anche la cultura della bici, della mobilità sostenibile e del piacere di scoprire le città muovendosi in modo consapevole all’interno dei suoi spazi.
“I tanti, troppi, incidenti che vedono coinvolti gli utenti deboli della strada e in primis fra questi proprio i ciclisti ci spingono a cercare di far passare sempre più un messaggio di consapevolezza fra gli utenti che sono sia automobilisti che ciclisti ma che molto spesso ragionano come fossero due entità distinte”.