giovedì, 18 Aprile 2024
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Baglioni e Cassi: i buoni propositi visti dal palcoscenico

Una 'strana coppia' e una doppia intervista. Proprio quando tutti pensano ai buoni propositi per l'anno nuovo abbiamo chiesto a due volti noti di dirci i loro (e di fare glia auguri ai fiorentini)

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Anno nuovo, vita nuova? Con lo scoccare del 2018 in tanti stilano la lista dei buoni propositi, alcuni realizzabili con facilità, per altri invece ci vuole più impegno. Noi abbiamo girato la domanda a due fiorentini che calcano il palcoscenico. Lui stella nascente, lei attrice affermata.

Da una parte Lorenzo Baglioni, il “menestrello del congiuntivo” che ha conquistato un posto nella gara canora più seguita d'Italia, dall'altra Maria Cassi, attrice e comica conosciuta a livello internazionale, “fiesolana di nascita, ma nomade di spirito“, come lei usa dire, che ha trovato “casa” nel Teatro del Sale di Firenze.

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L'anno di Lorenzo Baglioni

Sarà l’anno del prof che suona con il sorriso? Lorenzo Baglioni, classe 1986 e una laurea in matematica nel cassetto, ha passato un 2017 tutto sulla cresta dell’onda, tra milioni di visualizzazioni
su Youtube, spettacoli sold out e la conquista di un posto a Sanremo tra le nuove proposte grazie alla hit “l congiuntivo. Nonostante la canzone in difesa dell’italiano, “ora ho il terrore di sbagliare duemila congiuntivi”, precisa ironico.

Quali sono i buoni propositi per il 2018?
Cercare di continuare a divertirmi come è successo quest’anno: ho avuto la fortuna e il privilegio di divertirmi tantissimo nel fare il mio lavoro e so quanto questa sia una cosa preziosa.

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E la tua carriera matematica?
La matematica rimane una grande passione, ora mi concentro sul mondo dello spettacolo. Chissà, in futuro potrei riprendere anche in mano libri e registro e tornare a insegnare.

Dopo congiuntivo, trigonometria e genetica, cosa canterà nel 2018 il prof. Baglioni?
Da un anno sto lavorando a un progetto: un disco e un format tv “Bella prof”, che andrà in onda su SkyUno a febbraio. Dodici canzoni, ognuna con un argomento didattico diverso e un videoclip associato. C’è anche l’idea di un libro sempre legato alla divulgazione scientifica, ma è presto per parlarne.

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Concedici un congiuntivo. Se potessi fare una sola cosa a Sanremo, cosa sceglieresti?
Più che fare, mi piacerebbe vedere  qualcuno che chiede a Claudio Baglioni se è parente di… Lorenzo Baglioni! Finora è successo sempre l’inverso. 

Maria Cassi

Maria Cassi: 12 mesi di risate (e bellezza)

“È risaputo: la risata fa bene alla salute. Alle ‘robine’ su Whatsapp continuo però a preferire le barzellette”. Maria Cassi, attrice e comica, ideatrice del Teatro del Sale insieme allo chef Fabio Picchi, passerà un altro anno in teatro. Mentre parliamo, veniamo interrotti dai miagolii del gatto Beppe, protagonista anche dei monologhi della padrona, che spiega: “Dorme di notte accovacciato in
testa come un colbacco gattonato o gatto colbaccato che dir si voglia, fa anche un po’ di messa in piega”.

Buoni propositi per l’anno nuovo?
Cerco di rinnovare ogni mattina un buon proposito. Svegliarmi con una gratitudine per tutto quello che ho: vivere in un Paese in pace, poter uscire di casa e godere delle piccole cose.

E per la vita professionale?
Continuerò a studiare, perché grazie a Dio sono una persona molto curiosa, inoltre mi interessa molto la formazione dei giovani. Porterò ancora in giro lo spettacolo “Mammamia”: sola in scena parlo di differenze attraverso una serie di diversità tra città, lingue, culture, tra i sessi. Parlo della paura della differenza e di come la differenza possa diventare interessante.

Novità in vista?
Sto lavorando a uno spettacolo teatrale in collaborazione la Toscana Film Commission, che dovrebbe debuttare a primavera a Firenze: un omaggio al cinema insieme ai giovani musicisti jazz della Scuola di Musica di Fiesole.

C’è un film che vorrebbe rivedere nel 2018?

Vecchi film. Amo Mary Poppins e ogni tanto devo rivederlo, come anche The Blues Brothers.

Qual è il suo augurio per i fiorentini per il 2018?

Di essere consapevoli della bellezza che abbiamo in città, di godersela e di farla godere a chi viene a trovarci da tutto il mondo.

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