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A chi spetta il bonus Befana 2025 e come funziona

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Bonus Befana

Spunta l'ipotesi di anticipare il sostegno da 100 euro già a dicembre, per una tredicesima più pesante. Quello che si sa già sul "Bonus Befana"

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Anticipare il Bonus Befana 2025 da 100 euro, un aiuto che spetta a chi ha figli, già alla fine di quest’anno per aiutare le famiglie alle prese con le tante spese natalizie. Mentre è alle prese con la manovra economica, il Governo punta ad anticipare questo sostegno forse già a dicembre. Le regole sono in via di definizione e così anche le tempistiche del pagamento. Ecco cosa si sa già su questa misura.

Come funziona il Bonus Befana 2025 e a chi spetta

Il Bonus Befana 2025 è stato inserito nel testo di uno dei decreti legislativi della riforma fiscale e spetta ai lavoratori dipendenti con figli e determinati requisiti di reddito. Dalla misura sono esclusi i pensionati e chi non ha un contratto stabile. In particolare per ricevere in busta paga i 100 euro il reddito deve essere compreso tra 8.500 e 28mila euro all’anno e – secondo le prime linee guida che andranno confermate – sarebbe riconosciuto a chi è coniugato e ha a carico almeno un figlio e il coniuge. In alternativa spetterebbe a chi ha almeno un figlio a carico, nel caso in cui l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio.

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Si tratta però di regole ancora in via di definizione. Il funzionamento concreto, i requisiti e le modalità di richiesta del Bonus Befana dovevano chiariti da un decreto ministeriale, che ancora non è arrivato.

100 euro in più nella tredicesima?

In origine il pagamento di questo sostegno era stato programmato nel mese di gennaio 2025 (ecco perché è stato soprannominato “Bonus Befana”), ma l’esecutivo  vorrebbe anticiparlo già a dicembre. Insomma un sostegno che si tramuterebbe in una sorta di “Bonus Babbo Natale”, aumentando la cifra della tredicesima. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo non ha escluso questa possibilità. “Vogliamo aiutare le famiglie, soprattutto in un momento particolare dell’anno”, ha detto in un’intervista al quotidiano Il Messaggero.

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Per accorciare i tempi il Governo sta valutando se inserire la misura, grazie a un emendamento, nel decreto Omnibus, che è in fase di conversione in legge al Senato. Tra gli altri aspetti al vaglio dell’esecutivo per la manovra ci sono la conferma del taglio al cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef anche per chi ha redditi fino a 50-60mila euro annui e l’assegno unico che potrebbe essere ulteriormente potenziato per sostenere le famiglie numerose.

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