Arriva il pagamento del bonus una tantum per i dipendenti pubblici, non un vero e proprio aumento di stipendio ma un “emolumento accessorio” che durante tutto il 2023 sarà versato in busta paga ogni mese, secondo specifiche tabelle, ai lavoratori della pubblica amministrazione, dagli enti locali ai ministeri, dalla scuola alla sanità. Questa misura è stata prevista dalla manovra di bilancio (legge n° 197 del 29 dicembre 2022, al comma 330 dell’articolo 1), in alternativa agli aumenti contrattuali, visto che mancavano le risorse per finanziare gli scatti. In tutto le risorse stanziate per questa sorta di “indennità” ammontano a un miliardo di euro e si attendevano i criteri di ripartizione dei fondi. Di recente la Ragioneria generale dello Stato ha pubbliccato le tabelle pdf del calcolo dell’una tantum 2023.
Cos’è l’emolumento una tantum 2023 per i dipendenti pubblici
L’una tantum per i dipendenti pubblici sarà spalmata nello stipendio di tutto il 2023, ossia il bonus si troverà nella busta paga di ogni mese e anche in quella della tredicesima. Dal 1° gennaio 2024 invece scomparirà e saranno calcolati i normali scatti contrattuali. Secondo quanto previsto dalla legge di bilancio il cosiddetto “emolumento accessorio 2023” è pari all’1,5% dello stipendio, in base alle tabelle dei livelli e dei ruoli.
All’una tantum 2023 si aggiunge poi il taglio del cuneo fiscale, previsto per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Si tratta in sostanza di uno “sconto ” sui contributi pensionistici, che per una piccola percentuale lo Stato “pagherà” al posto del lavoratore: 3% per chi ha un reddito annuale fino a 25.000 euro annuali; 2% per i redditi da 25.000 a 35.000 euro. Anche questa misura porterà a un aumento dello stipendio, stimato in qualche decina di euro in più al mese.
Le tabelle pdf per il bonus una tantum: a quanto ammonta ogni mese
A differenza degli “scatti contrattuali” il bonus una tantum 2023 per i dipendenti pubblici non ha effetto sugli straordinari e sui turni, ma solo sui versamenti pensionistici e sulla liquidazione (trattamento di quiescenza). L’importo dell’emolumento accessorio varia in base all’ente di appartenenza, al livello e al ruolo. Ad esempio le tabelle dell’emolumento una tantum per gli enti locali partono dai 22,56 euro (lordi) in più al mese per il livello A1 fino ai 52,22 euro mensili riconosciuti ai dipendenti pubblici inquadrati come segretario A. Ecco le somme in dettaglio per il CCNL Funzioni locali:
- Segretario A e B 52,22
- Segretario C 41,78
- Dirigente A Tempo Indeterminato 52,22
- Dirigente A Tempo Determinato Art.110 C.1 Tuel 52,22
- D7 40,49
- D6 38,54
- D5 36,05
- D4 34,56
D3 33,19 - D2 30,38
D1 29,02 - C6 30,82
- C5 29,99
- C4 28,94
- C3 28,09
- C2 27,36
- C1 26,74
- B8 27,90
- B7 27,31
- B6 26,32
- B5 25,87
- B4 25,46
- B3 25,09
- B2 24,17
- B1 23,79
- A6 24,60
- A5 24,18
- A4 23,71
- A3 23,32
- A2 22,85
- A1 22,56
Dai dipendenti delle Funzioni centrali (Ministeri, Agenzia delle Entrate, CNEL, ecc) al comparto istruzione (scuola, università, ricerca) fino al comparto sanità, le tabelle pdf dell’una tantum 2023 per tutti i settori pubblici sono disponibili sul sito del Mef e della Ragioneria dello Stato a questo link.