La “prima volta” di Miss Italia. A fine febbraio Giusy Buscemi, 18 anni, l’ultima reginetta incoronata a Montecatini, potrà votare per la prima volta nella sua vita.
BUSCEMI. “Sono emozionata perché lo considero un grande appuntamento – racconta – una tappa fondamentale della mia crescita e della mia maturità: mi sto preparando, raccogliendo gli articoli dei giornali che mi sono utili perché voglio avere un quadro il più chiaro possibile, anche se non è facile”.
LAVORO. Tra i temi che le stanno più a cuore quello del lavoro. “Penso soprattutto alle persone disoccupate, non solo ai giovani, ma anche agli adulti, tutti nelle stesse condizioni – aggiunge la miss – oltre ai problemi fondamentali legati alla crisi economica, vorrei che il nuovo Parlamento facesse un passo importante nella valorizzazione delle bellezze del nostro Paese per favorire il turismo e sostenere i tanti giovani che vogliono realizzare strutture alberghiere, ristoranti, ecc… Spero poi che il voto faccia nascere un governo che si preoccupi di creare un modello di scuola differente dall’attuale, una scuola non omologata, ma che si occupi delle aspirazioni e delle passioni di ogni alunno, dall’infanzia fino all’avviamento al lavoro”. La Miss Italia in carica voterà nel suo paese, Menfi, lunedì 25 febbraio.
BIVONE. Anche per Stefania Bivone, calabrese, Miss Italia 2011, il problema più grave è quello della disoccupazione. “Tutto – dice – gira intorno al mondo del lavoro. Si vive per lo più lavorando, si lavora per vivere. Auspico che, dopo le elezioni, la situazione possa migliorare, ma capisco che il cambiamento non può essere immediato: me lo auguro, per tutti noi giovani, dopo tanti anni di sacrifici passati a studiare. Andrò a votare con la speranza di un cambiamento. Vivo il voto come un mio diritto: ho la possibilità di dire la mia opinione e di contribuire a creare una situazione diversa da quella che stiamo vivendo. Se non andiamo a votare è come rinunciare a lottare affinché le cose cambino”.
LE TOSCANE. Anche altre miss toscane non si lasceranno sfuggire questa occasione. “Andrò sicuramente a votare perché il voto è la nostra unica possibilità di far sentire la nostra voce, anche se onestamente il clima che respiriamo è di totale sfiducia”: queste le parole di Lucrezia Massari, di Carrara, studentessa del liceo artistico, Miss Deborah Milano, titolo nazionale vinto a settembre a Montecatini Terme. “Sono diventata maggiorenne da poco – aggiunge – e quindi è la mia prima esperienza elettorale. Cerco di prepararmi a questo appuntamento, parlandone in famiglia e a scuola e guardando alcuni talk televisivi. Che cosa vorrei che cambiasse? Sicuramente vorrei che non esistessero più gli sprechi di chi sta in alto: non si può continuamente chiedere sacrifici al popolo e non farne in prima persona. Abbiamo bisogno di esempi significativi, di tagli alle spese pubbliche, di persone ‘nuove’ che ci governino. Per questo andrò a votare. Mi piacerebbe che nel panorama politico si affacciassero nomi e volti nuovi; ho visto esempi di sindaci molto giovani che stanno facendo un buon lavoro nei loro comuni. Perché non metterli alla prova in campo nazionale?”.
PRIMA MISS 2013. “Raggiunta la maggiore età, voglio prendermi le mie responsabilità ed essere parte attiva della società: certo, non sarà sicuramente il mio voto a cambiare l’Italia, ma voglio darlo in maniera più cosciente possibile”: ecco come si presenta Carlotta Graverini, di Arezzo, vincitrice del titolo “Prima Miss del 2013” e, quindi, prima prefinalista del Concorso.
“DIRITTO”. “Certo che voterò, l’ho sempre fatto. Votare è un dovere, ma anche un diritto duramente conquistato dalle donne. È il modo migliore per farci sentire”: non ha dubbi Veronica Maffei, 25 anni, corso di laurea magistrale in giurisprudenza, titolo di “Miss Simpatia Esselunga 2012”, di Castelfranco (Pisa), impegnata nel volontariato. “Il problema – continua – non è andare a votare ma per chi votare. Sappiamo qual è la situazione, viviamo un sentimento di sfiducia nei riguardi di chi ci governa, ma non dobbiamo scoraggiarci. Sono sicura che un cambiamento ci sarà perché il nostro Paese, pur nella crisi, ha dato segni di risveglio. Andrò a votare con la speranza che vengano fatte le riforme e che la Cultura e la Sanità abbiamo i finanziamenti necessari ma, prima ancora, chiedo onestà ed etica al nostro Parlamento”.
LA “SFILATA”. Insomma, per una volta le miss sfileranno… ai seggi.