lunedì, 23 Dicembre 2024
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L’Annunciazione di Robert Campin arriva al museo di San Marco

Fino al 6 gennaio l’Annunciazione di Robert Campin, arrivata dal Prado, sarà in mostra al Museo di San Marco per i 150 anni dalla fondazione

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Da Madrid a Firenze il passo è breve per un “collega” del Beato Angelico. Arriva direttamente dal Museo del Prado, in occasione dei primi 150 anni di vita del Museo di San Marco di Firenze, l’Annunciazione del pittore fiammingo Robert Campin.

Il “dialogo” tra Campin e Beato Angelico

Dipinta nei primi anni del Quattrocento, è stata collocata vis-à-vis con l’Annunciazione e Adorazione dei Magi di Beato Angelico. L’opera, che rimarrà a Firenze fino al 6 gennaio 2020, è un gioiello che va ad arricchire, seppur per un periodo di tempo limitato, gli spazi museali fiorentini del convento di San Marco, in cui Fra Beato Angelico trascorse la stagione più fulgida della sua carriera artistica.

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Da Madrid a San Marco

Il Museo madrileno, ente prestatore dell’Annunciazione di Robert Campin, ha festeggiato quest’anno i 200 anni dalla fondazione con la prestigiosa mostra Fra Angelico and the rise of the Florentine Renaissance, inaugurata il 28 maggio scorso. A questa mostra il Museo di San Marco e il Polo museale della Toscana hanno contribuito con alcuni prestiti prestigiosi di opere dell’Angelico e di Masaccio. In cambio di questa collaborazione, il Prado, pur avendo sospeso quest’anno i prestiti, ha concesso in via del tutto eccezionale al museo fiorentino l’Annunciazione di Campin, ora esposta a confronto con le opere dell’Angelico.

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L’Annunciazione di Robert Campin a Firenze

L’opera è esposta infatti accanto al tabernacolo de l’Annunciazione e Adorazione dei Magi, proveniente dalla Basilica di Santa Maria Novella. Un dialogo serrato tra due mondi diversi, ma dai risultati altissimi. Il pittore e frate domenicano Beato Angelico, aperto a catturare tutte le ricerche artistiche più avanzate in chiave rinascimentale dal mondo artistico fiorentino, ha spesso guardato con vivo interesse al mondo fiammingo, tanto diverso, analitico e smagliante nella brillantezza dei colori a olio.

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Le due opere si possono più o meno datare allo stesso periodo: intorno al 1425 il tabernacolo dell’Angelico e tra il 1425 e il 1430 il dipinto di Campin. Sia Beato Angelico che Robert Campin hanno aperto la strada a nuovi linguaggi figurativi, che si distaccavano dal mondo tardogotico ancora fiorente.

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