La mostra “American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana”, che apre i battenti oggi alla Strozzina, organizzata in collaborazione con l’Hudson River Museum, propone una riflessione sul lavoro di artisti che utilizzano fantasia, immaginazione e sogno per costruire possibili mondi alternativi di fronte alla realtà sempre più complessa e difficile del presente.
IL SOGNO AMERICANO ESISTE? Esiste ancora il sogno americano? Dall’11 settembre 2001 a oggi gli Stati Uniti d’America hanno visto cadere certezze di invulnerabilità e sicurezza. Allo stesso tempo tuttavia uno spirito di ottimismo, una capacità di immaginazione, una volontà di credere sempre in un futuro a lieto fine attraverso il lavoro e nell’esaltazione dei valori di libertà e uguaglianza di opportunità sono rimasti centrali nell’idea stessa di “essere americani” e di “sogno americano”: una promessa di successo e felicità continuamente alimentata dall’immaginario hollywoodiano e dall’estetica delle campagne pubblicitarie delle grandi multinazionali, dalla Coca Cola alla Disney.
REALTA’ PARALLELE. Fuggire dalla realtà diviene un modo per combattere la complessa difficoltà del presente: una rottura psicologica con la realtà o la creazione di un’alternativa migliore diventano strategie per fuggire da minacce concrete e reali come gli alti tassi di disoccupazione, la negativa situazione finanziaria internazionale, le previsioni apocalittiche sull’ambiente. Gli undici artisti americani coinvolti nella mostra (Laura Ball, Adrien Broom, Nick Cave, Will Cotton, Adam Cvijanovic, Richard Deon, Thomas Doyle, Mandy Greer, Kirsten Hassenfeld, Patrick Jacobs, Christy Rupp) ricorrono alla fantasia e all’immaginazione per attuare una rilettura personale della realtà o addirittura una fuga da essa, tramite la costruzione di mondi paralleli alternativi che esplicitamente rifuggono la “vera” realtà.
LE OPERE. Alcune opere condensano l’essenza del reale in sistemi miniaturizzati, altre si espandono nello spazio creando mondi in cui lo spettatore si potrà immergere, altre ancora si nutrono di immagini oniriche e fantastiche o riflettono su temi simbolici come la casa o la famiglia, ancora oggi centrali nella costruzione del mito dell’American way of life. Per alcuni artisti la costruzione di mondi fantastici costituisce la propria personale critica alla società contemporanea; per altri ciò permette di creare soluzioni alternative in cui ritrovare significati e valori che sembrano ormai persi. Alcuni degli artisti sembrano inoltre avere in comune un’attenzione alla manualità che rimanda a principi di produzione tipici del passato o a forme di organizzazione alternativa della vita, un atteggiamento volutamente anticonformista contrario ai principi di produzione in serie e all’eccesso di velocità imposto dalla società moderna.