“Egregio signor Benigni, sono un aretino di nascita e un pratese di adozione, un po’ come lei”. Inizia così la lettera scritta dal vescovo di Prato Franco Agostinelli al conterraneo Roberto Benigni. Una manciata di righe per complimentarsi dell'”impresa impossibile”: la messa in scena dei Dieci comandamenti, andati in onda su Raiuno lunedì e martedì in prima serata con un vero e proprio boom di ascolti.
''trasgressione pura”
“Un’impresa quasi impossibile: far diventare il Decalogo uno 'spettacolo' con il format di per sé attualmente più anti-televisivo che c’è: solo la sua persona e la sua voce. C’è riuscito, eccome”, scrive il vescovo. E ancora: “Affermare che le Tavole della legge sono il più grande regalo per l’umanità, che sono la via della libertà per l’uomo è trasgressione pura per le orecchie dell’uomo d’oggi”.
Non manca da parte di monsignor Agostinelli un appunto in risposta alle battute tranchant che Benigni nonn ha risparmiato nemmeno alla Chiesa. “La Chiesa cattolica – scrive il vescovo di Prato – non ha solo demeriti nell’interpretazione dei comandamenti, anzi. E’ innegabile però che tutte le sue parole ci hanno fatto riflettere, anche quelle più provocatorie, comprese quelle che a noi preti e Vescovi non hanno fatto fare una bella figura”.
il post della parrocchiana
“Mi ha colpito – continua il vescovo – un post tra i tanti lasciati su Facebook da una telespettatrice pratese: 'Avessero – scrive la signora Oria – i nostri sacerdoti il 10% dell'entusiasmo di Roberto Benigni nel parlare di Dio… sicuramente le cose andrebbero meglio1. Ecco, sì, avessimo noi sempre un po’ di quel suo entusiasmo! Grazie dunque per averci fatto riassaporare – dal “pulpito” meno scontato – libertà e bellezza dei comandamenti di Dio”.
A chiudere la lettera del vescovo il saluto di don Alfio Bonetti, parroco di Vergaio quando Benigni era un ragazzo. “Nello spettacolo – scrive monsignor Agostinelli – lo ha un po’ bonariamente 'canzonato'; don Alfio, dall’alto dei suoi 96 anni, con la sua ironia toscana, le avrà sicuramente risposto per le rime! Ma – ne sono sicuro – con l’affetto di sempre, che lo lega a quel ragazzo speciale che dal piccolo paese ha fatto il giro del mondo”.
boom di ascolti per roberto
Lo spettacolo del comico toscano premio Oscar grazie alla Vita è bella non convince solo la Curia. Quasi un piccolo miracolo quello dei Dieci comandamenti di Benigni sul fronte dello share. La prima puntata aveva raccolto 9,1 milioni di telespettatori pari al 33% di share, la seconda ha incollato davanti alla tv 10,2 milioni di telespettatori, con il 38.32% di share. Meglio di lui, nel 2014, hanno fatto solo la partita dei Mondiali Italia – Uruguay e la serata inaugurale del festival di Sanremo con, rispettivamente, 16 milioni e 10,9 milioni di telespettatori.
Il segreto del successo, come sempre, l'ironia tagliente con cui Benigni rende attuali i Dieci comandamenti allacciandoli ai fatti di cronaca. “Non rubare? Dio ha fatto un comandamento per noi italiani, sembra che l’abbia scritto proprio in italiano, è il comandamento che sentiamo un po’ nostro”, dice ad esempio facendo riferimento alla recente inchiesta di Mafia Capitale.