sabato, 20 Aprile 2024
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Il cimitero ebraico di Firenze torna a nuova vita

Sconosciuto ai più è stato recentemente recuperato: viaggio nel cimitero ebraico di viale Ariosto, ai confini dell’Oltrarno

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Era un cimitero fantasma, sconosciuto ai più, distrutto dal peso degli anni, ferito dai vandali e inglobato dalla vegetazione. Adesso ha iniziato a rivivere. Nel vecchio cimitero ebraico di Firenze, per ricomporre 150 lapidi andate in frantumi è arrivato anche un team di undici studenti israeliani. Armati di buona pazienza hanno ricomposto le pietre sepolcrali come in un puzzle fatto di marmo e scritte in ebraico da decifrare.

Cippi e monumenti con la stella di David

Ci sono voluti sette anni per completare la prima fase di recupero, tanto rimane da fare, ma i 235mila euro spesi per gli interventi nel cimitero monumentale ebraico di viale Aristo, poco fuori porta San Frediano, ai confini del Quartiere 4 di Firenze, hanno dato i primi risultati.

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È irriconoscibile rispetto a com’era qualche anno fa”, commentano i rappresentanti della comunità ebraica fiorentina che ricordano ancora i sopralluoghi prima del cantiere-laboratorio. “Le erbacce e le piante si erano mangiate tutto – raccontano – il tempo e i vandali avevano disfatto il resto”. Adesso restano da svolgere lavori per 250mila euro e da installare un sistema di allarme per tenere alla larga i malintenzionati.

Come visitare il vecchio cimitero ebraico di Firenze

Da qualche anno l’area è visitabile, ma le persone che chiedono di varcare il cancello al civico 16 di viale Ariosto sono ancora poche. Le prenotazioni sono così rare che le visite, previste inizialmente una volta al mese, oggi sono si tengono solo su appuntamento. Il sogno della comunità ebraica è  quello di far entrare questo vecchio cimitero, aperto nel 1777 e attivo per un secolo, nelle guide turistiche, trasformandolo in una meta che attragga turisti e fiorentini. “Un po’ come succede per il cimitero ebraico di Praga”, dice l’architetto Renzo Funaro che segue le attività di recupero.

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La piramide dell’Oltrarno

Ci sono tante storie nascoste dietro a ogni sepoltura, 1.400 quelle catalogate dopo un lungo lavoro certosino. Come la vicenda della signora Fortunata Lusena sepolta qui nel 1944, quando il camposanto era già chiuso, perché era impossibile tumularla all’interno del nuovo cimitero ebraico nella zona occupata dai nazisti. E poi c’è una delle piramidi di Firenze: la tomba monumentale costruita nell’Ottocento in memoria del cavaliere David Levi e disegnata da Marco Treves, del gruppo di architetti che hanno firmato la sinagoga di Firenze.

Durante il primo lotto di lavori nel vecchio cimitero ebraico di Firenze, sono venute alla luce 450 lapidi, i monumenti funebri sono stati sistemati. La ricetta per riportare in vita le tombe in pietra serena? Un bell’impacco di carbonato di ammonio per fermare la formazione di muschio, un’aggiunta di sostanze protettive e resine per consolidare la struttura e per finire la stuccatura con polvere di pietra.

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