Nei cinema d'essai di Firenze la qualità paga. A dirlo sono i numeri dei “piccoli” della città, i cinema storici che resistono perché hanno saputo ritagliarsi un fedele pubblico di nicchia.
Cinema Oden
L’Odeon la scorsa stagione ha visto crescere gli spettatori del 30 per cento, nonostante la “fuga” dei festival internazionali verso “La Compagnia” di via Cavour, che a fine ottobre compie un anno. Ora l’antica sala di piazza Strozzi continua sulla strada tracciata, puntando sui film in lingua originale con sottotitoli, oltre a documentari, eventi speciali e pellicole restaurate.
Stensen
“Firenze ha una sua particolarità: ha ancora 7 cinema monosala. Tutti investono sulla qualità del cartellone con un buon successo”, spiega Michele Crocchiola, che cura la programmazione dell'Auditorium Stensen, punto di riferimento per i film d’essai. Qui la nuova stagione prevede rassegne, classici restaurati e incontri sulla bioetica.
Spazio Uno
È una lotta impari contro le grandi multisala, che off rono poltroncine “spaziali” e cascate di popcorn? “Mentre i multiplex puntano sui ragazzi e hanno picchi di spettatori nel weekend, i cinema più piccoli hanno un pubblico in larga parte adulto e un afflusso costante durante la settimana”, risponde Giuseppe Giuliattini, socio di Spazio Uno.
L’ex cineclub dei dipendenti Enel in via del Sole ha fatto un balzo tra il 2015 e il 2016 da 26mila presenze a 38mila, grazie anche all’appeal dell’ingresso low cost: 3,50 euro il lunedì per il ciclo “Rivediamoli” e, gli altri giorni, biglietto a 4,50 per chi porta alla cassa la newsletter o condivide i post Facebook. Adesso però lotta per la sua sopravvivenza: Spazio Uno rischia la chiusura il 31 dicembre 2017. Enel, proprietaria dell'immobile, ha messo in vendita l'edificio e ha dato l'ultimatum per fine anno. Il cinema però ha nel cassetto un piano di recupero e cerca investitori.
Lo Stensen di Firenze
Sala Esse
Buoni risultati arrivano anche dalla Sala Esse, altra realtà vocata al cinema d’essai. Il cinema, attivo dagli anni Ottanta in via del Ghirlandaio e gestito dalla comunità affiliata ai Salesiani, negli ultimi tempi ha registrato “un costante incremento degli spettatori – spiegano dalla sala – merito di una maggiore fidelizzazione del pubblico associato a prezzi dei biglietti decisamente, forse addirittura eccessivamente, competitivi. Nonostante questo dobbiamo costantemente fare i conti con difficoltà economiche più o meno invalidanti”.
E altre due sale “di periferia”
Questo 2017 è iniziato in salita nelle sale d’essai della città, ma i gestori prevedono di recuperare ora. In periferia resistono poi due tra le licenze più vecchie di Firenze: il Cinema di Castello, in via Reginaldo Giuliani, riaccende il proiettore in ritardo per lavori di adeguamento, mentre Cinecittà di via Baccio da Montelupo si è rifatto il look in estate, propone film snobbati dai circuiti commerciali e rinnova l’offerta film e pizza a prezzo fisso (giovedì e venerdì 12 euro per i soci Arci).
Intanto sta per tornare la carta fedeltà “Firenze al Cinema”, con sconti e promozioni in 10 sale.