Fino al 28 novembre, presso le Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, sarĆ possibile visitareĀ Deep, personale del pittore aretino Giuliano Caporali. La mostra, a cura di Mario Balduzzi, affronta attraverso varie tecniche alcuni aspetti di come l’artista intenda la pittura.
Giuliano Caporali dal 1976 dipende dal Ministero per i Beni e le AttivitĆ Culturali ed ĆØ disegnatore presso la Soprintendenza di Arezzo. CiĆ² gli ha permesso di frequentare e studiare da vicino alcuni maestri del passato, da Piero della Francesca al Beato Angelico, da Signorelli al Vasari, fino a Cimabue, per i quali ha curato elaborati grafici per il recupero delle opere, collaborando ad allestimenti di mostre e progetti architettonici.
A queste esperienze istituzionali, fondamentali per la sua crescita artistica, ha opposto un dialogo con la poetica dellāinformale, traendo suggestioni dallāambiente antico dei muri corrosi, dal rapporto tra tempo e spazio, tra pittura e architettura, natura e artificio.Ā Lo abbiamo intervistato.
Una personale emblematica giĆ dal titolo.Ā
DeepĀ ĆØ una parola inglese che significa “nel profondo” e il mio lavoro ĆØ proprio quello di scavare, andare oltre per non fermarsi al superficiale, all’apparenza, mediante un costante esercizio di riduzione, di eliminazione da tutto ciĆ² che ĆØ mediocre. E’ il frutto di una lunga ricerca portata avanti con tenacia, senza mai accontentarmi dei risultati e dei riconoscimenti ottenuti in questi 50 anni di attivitĆ . Ā
Nelle sue opere possiamo trovare diverse tecniche e anche i supporti sono molteplici.
Per me ĆØ molto importante lo studio del colore come fonte di trasmissione delle emozioni. Anche il modo in cui sono bilanciati reciprocamente ĆØ cercato per stabilire un rapporto che possa veicolare un messaggio che non potrebbe essere espresso con la stessa forza dalla lingua scritta, ma piuttosto dalla musica. Spesso infatti abbino i colori come si potrebbe fare con le note musicali, per dare un senso di musicalitĆ . Come su certe note – con le dovute e importanti pause – nasce una melodia, cosƬ nasce un quadro. Inizio a dipingere, poi ĆØ il quadro che mi guida, che mi suggerisce come andare avanti.Ā
Sulle sue tele emergono segni, graffiti, impronte o immagini sublimate, quasi come su un antico intonaco.Ā
āDeepā ĆØ il riepilogo delle mie esperienze formative e lavorative che mi hanno indirizzato negli anni verso un linguaggio gestuale e di sintesi, ma allo stesso tempo armonico e articolato. I tanti āpassaggiā delle pennellate di colore rappresentano le tracce della nostra memoria che dovrebbe sempre riaffiorare come frammenti che riemergono. Bisognerebbe andare costantemente a ricercare quello che ĆØ stato il nostro vissuto; oggi forse siamo piĆ¹ portati a ricoprire, a dimenticare.Ā
PerchĆ© vuole mettere in connessione modernitĆ e passato, memoria e desiderio di guardare al futuro?
Ultimamente ho usato colori che dovrebbero rappresentare la nostra contemporaneitĆ , sono infatti colori metallici, fluorescenti, un poā come quelli degli schermi degli smartphone, dei computer. Secondo me bisogna parlare il linguaggio del nostro tempo, rappresentando quello che dovrebbe essere la contemporaneitĆ . Ā
Si nota come in alcune sue opere esca dal piano bidimensionale spingendosi verso la tridimensionalitĆ
A volte abbino alle mie tele materiali di recupero con l’intento di dar loro una nuova vita. Sono cose dimenticate, vecchi oggetti, pezzi di cartone, elementi extra-pittorici come filo di ferro e stoffa. Al lavoro pittorico alterno anche quello piĆ¹ āmaterialeā realizzando sculture. Ā Ā
Informazioni sulla mostra Deep di Giuliano Caporali
Lāevento espositivo di Palazzo Medici Riccardi si estende, con unāappendice molto significativa, fino alĀ The Artistsā PalaceĀ di fronte alla basilica di San Lorenzo, dove ĆØ possibile ammirare il dipinto intitolato āIn the purpleā. Una vera esperienza multisensoriale all’interno della storica biblioteca Ā The Artistsā LabĀ poichĆ© scandita da musica, proiezione di un video sullo stesso Caporali ed effluvi scelti per lāoccasione presso il profumiere Lorenzo Villoresi.Ā Deep di Giuliano Caporali ĆØ aĀ ingresso libero e proseguirĆ fino al 28 novembre 2019 con aperture giornaliere dalle 9.00 alle 19.00.Ā Chiuso il mercoledƬ.