I soldi per salvare il Battistero arriveranno dagli altri musei fiorentini. A finanziare il restauro dei marmi esterni saranno infatti i ricavi della Firenze Card, la tessera turistica che dà accesso a 67 musei cittadini.
Nei giorni scorsi il presidente dell'Opera del Duomo Franco Lucchesi aveva lanciato l'allarme denunciando le condizioni, definite “pessime”, dei marmi esterni del Battistero e lamentando il disinteresse dell'imprenditoria cittadina che pure era stata interpellata. Una polemica che riaccendeva quella dell'estate, quando la giunta di Dario Nardella vietò all'Opera di vendere spazi pubblicitari sulle facciate del Battistero.
Il summit
Il tema è stato di nuovo affrontato durante l'incontro “positivo e proficuo”, coì ha detto Nardella, fra il sindaco e il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. Si è parlato anche del rinnovo dell'intesa fra Ministero e Comune, il cosiddetto “accordo Bondi-Renzi”, che consente di trattenere a Firenze una percentuale di quel che viene ricavato dalla vendita delle Firenze Card, somma da investire sulla valorizzazione del patrimonio artistico cittadino.
Nardella e Franceschini hanno condiviso l'intenzione di destinare parte delle risorse proprio al restauro del Battistero. Problema tutt'altro che risolto, ma di certo un bel passo in avanti.
#SaveBattistero
Dalla parte del Battistero si schierano anche i social network, a colpi di hashtag. È #SaveBattistero quello scelto per la campagna lanciata su Twitter dall'emittente Radio Firenze, nata per invitare tutti gli amanti di Firenze e del suo capolavoro a non chiudere gli occhi davanti al degrado.