venerdì, 19 Aprile 2024
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L’affresco di Smn: Talani lo regala ai fiorentini

Da oggi quell’affresco è diventato proprietà del Comune di Firenze, gentilmente donato dall’artista a titolo gratuito.

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Diciannove uomini colti nell’attimo del viaggio, ognuno con la propria valigia di sogni, rimpianti, speranze e ricordi, abbiano essi la forma di un pesce, un ombrellone, un violino, il pensiero di una donna, incuranti delle migliaia di viaggiatori reali che ogni giorno transitano nella stazione di Santa Maria Novella di Firenze.

UN DONO ALLA CITTA’. Sono i protagonisti di “Partenze”, il monumentale affresco di 80 metri quadrati dell’artista toscano di fama internazionale Giampaolo Talani, che dal 2006 domina la galleria di testa della stazione fiorentina. Da oggi quell’affresco, del valore di 300 mila euro, è diventato proprietà del Comune di Firenze, gentilmente donato dall’artista a titolo gratuito. La donazione è stata regolata da un’apposita delibera di giunta approvata nell’ultima seduta. L’affresco ha come colori dominanti il rosso, il blu, il marrone. Gli uomini sono tutti una sorta di autoritratti dell’artista, realizzati con la tecnica del “buon fresco antico”.

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DALL’ARTISTA A FIRENZE. Talani, ormai conosciuto in Italia e all’estero, sottolineò come quell’affresco fosse il “sogno di una vita” dato che frequentava la stazione di Firenze ogni giorno, recandosi in città da San Vincenzo, paese natale, per frequentare il liceo artistico e poi l’ Accademia di belle arti. “Ho sempre pensato l’opera ‘Partenze’ per Firenze, per i fiorentini e per tutti i cittadini del mondo che da Firenze passano – sottolinea l’artista – . Quando alcuni privati mi hanno fatto proposte anche molto interessanti per l’acquisto non ho voluto neppure discuterne”.

NON PER I GIAPPONESI MA PER LA CITTà DEL GIGLIO. Come ricorda infatti il giornalista di Rai 2 Francesco Festuccia, che ha provato a raccontare la vita e l’arte di Talani con il libro “Alla faccia del Bagnino”, un’importante azienda giapponese negli anni scorsi arrivo ad offrire un milione di euro per quell’opera. Ma Talani disse loro che “l’opera era per i fiorentini”.

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