martedì, 14 Gennaio 2025
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Paesaggi teatrali tra palcoscenico e gallerie / FOTO

Al Teatro della Pergola e in due gallerie fiorentine, la mostra delle opere realizzate da un attore con la passione per le cose artigianali

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Una mostra a metà strada tra teatro e artigianato, che mescola il palcoscenico della Pergola con gli ambienti della Galleria Tornabuoni e della Galleria La Corte Arte Contemporanea. Il protagonista di Paesaggi Teatrali è Francesco Bottai attore e artista, le cui opere – in mostra fino al 17 febbraio – sintetizzano questa duplice attitudine: costruisce teatri in scala come ricche composizioni, in cui ogni dettaglio è rappresentato e reso possibile attraverso una straordinaria manualità.

LA MOSTRA. Ma le sue opere non sono solo questo. Nei suoi lavori, Bottai evidenzia sia un fare antico, come quello del costruire artigianalmente, sia introduce elementi e soluzioni rappresentative estremamente contemporanee, come ad esempio l’utilizzo di sensori, led, proiettori, telefoni e computer. “Il fine di ogni opera è l’interazione con il pubblico sottolineando quindi l’importanza della comunicazione – spiega Sonia Zanfini, curatrice dell’evento – .  L’affinità, in questo senso, con il Teatro e una Galleria d’arte è forte ed evidente nella sua portata semantica. I teatri di Francesco prendono infatti vita grazie al contributo dello spettatore, che interagisce con la sua presenza, la quale provoca ad esempio un progressivo cambiamento di luci oppure, come nel lavoro che sarà esposto al Teatro della Pergola, l’opera stessa si illumina grazie all’invito che viene fatto allo spettatore di comporre un numero telefonico”.

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GUARDA LE FOTO DELLE OPERE:

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LE OPERE. “Composto il numero  – continua Zanfini – l’opera si anima, grazie alla comunicazione che simbolicamente le ha dato vita. Si sottolinea in questo modo il concetto, alla base del lavoro dell’artista e dell’idea stessa della telecomunicazione, di unire la tecnica con la comunicazione. L’opera di Bottai esposta alla Pergola, trova corrispondenza ideale con il telefono acustico, invenzione di Antonio Meucci nata sul palcoscenico del teatro, prima tappa della sua ricerca sui nuovi sistemi di comunicazione”.

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