La scrittura è appassionante, romantica, a tratti brutale.
I protagonisti sono due più una: Ben, Chon e O. O sta per Ofelia.
Ben è un geniale economista ed è figlio di due psicoanalisti; il ragazzo desidererebbe essere libero dai condizionamenti familiari e non analizzare ogni lato della realtà, ma secondo Chon ne è incapace. Chon fisico atletico, è addestrato ad essere una macchina da guerra e dopo i suoi trascorsi in Iraq e Afghanistan soffre di disturbo post traumatico da stress; figlio di un ex contrabbandiere, secondo Ben è stato “allevato dai lupi”.
Ofelia ha una nome più grande dell’affetto ricevuto da piccola; è una ragazza sveglia, seducente che ama entrambi.
Ben e Chon sono amici da sempre ed hanno un progetto comune: la B & C, una ditta che spaccia marijuana di finissima qualità. L’impresa sembra garantire lauti guadagni e paradisiache evasioni sotto il sole californiano, finché non arrivano notizie poco rassicuranti dal confinante Messico.
Un video intimidatorio informa l’inseparabile coppia che la loro attività è entrata negli interessi di regina Elena, capobranco della droga locale e donna decisa a non lasciarsi prevaricare da chicchessia. Ritenendo che per mantenere il potere assoluto si debba colpire laddove il nemico è più vulnerabile, ogni colpo sferrato dai messicani sarà impietoso e mirato al cuore. Attraverso i tre personaggi principali e gli scenari affascinanti che odorano di avocado e guacamole, Don Winslsow ci catapulta in una palpitante storia di narcotrafficanti.
Gli ingredienti del triangolo amoroso mischiati ad un’alta dose di illecito non sono inediti, ma l’autore chiama immediatamente in causa il film Butch Cassidy, anticipando come la sua scrittura sia piena di omaggi e citazioni. Oltre ad un evidente stile carico di riferimenti esterni, la parola ha la caratteristica di trasformarsi magicamente in immagine e non stupisce, pertanto, che il regista Oliver Stone stia già girando un film dal romanzo in questione.
Tale particolarità visiva si fonde, inoltre, alla capacità di mischiare momenti di assoluta e violenta crudité ad attimi più riflessivi, sospensioni dirette a un generale pacifismo o ad una maggiore consapevolezza individuale. E’così che durante una guerriglia urbana o in mezzo a contesti infarciti di droghe da sballo, l’autore ci informa che “occhio per occhio il mondo diventerà cieco” o che “sei stato tu a fare di te stesso ciò che sei adesso”.
Mantenendo sempre accesa l’adrenalina, grazie a sequenze in movimento che agitano la lettura, Winslsow romanziere completa il quadro grazie alla sua esperienza di ex investigatore privato che acuisce la sua dote di acuto ghermitore di profili psicologici. Alla fine del viaggio “le belve” che impariamo inizialmente a conoscere per frammenti, prendono, infatti, sempre più corpo e si trasformano in personaggi ricchi di profonda e selvaggia singolarità.
Un noir coinvolgente, dunque, da leggere “fino all’ultimo respiro”, lasciandosi travolgere da una scrittura traboccante e al contempo sottile che raggiunge e punge tutti i nostri sensi.
Recensione Don Winslow- Le Belve
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