In oltre 300 metri quadrati di spazi e in 500 metri di scaffalature è conservata tutta la storia del Teatro: apre il nuovo Archivio del Maggio Musicale Fiorentino, un “tesoro” fatto di bozzetti, foto, manifesti, cimeli, modelli scenici, registrazioni, pellicole che ripercorre la storia del teatro e di chi lo ha frequentato e svela il “dietro le quinte” degli spettacoli. Tra i gioielli ci sono l’autografo con dedica musicale di Gioachino Rossini alla Società Filarmonica Fiorentina del 1854, la viola appartenuta al maestro Giulini, i costumi di scena donati da Renata Tebaldi, Ebe Stignani e Karl Lagerfeld, il programma di sala del primo concerto dell’Orchestra stabile fiorentina diretta da Vittorio Gui, l’autografo di Igor Stravinskij con dedica a Vittorio Gui del 1932, le lettere e i telegrammi di Carlos Kleiber e Franco Zeffirelli per la messinscena di Traviata, nel 1983-1984.
La documentazione ripercorre la storia del Teatro del Maggio a partire dalla fondazione, nel 1928, dell’Orchestra Stabile Fiorentina per poi proseguire con le edizioni del celebre Festival del Maggio Musicale, organizzato dal 1933 fino ai giorni nostri. Nell’archivio, che ha sede nel Teatro, è conservato tutto ciò che sta dietro a ogni rappresentazione, dai carteggi ai documenti amministrativi fino alle fotografie alle piante degli allestimenti scenici e a tutto il materiale grazie al quale è possibile ricostruire la storia di ciascuna rappresentazione e, di conseguenza, del Maggio stesso.
Il sovrintendente Chiarot: “Archivio aperto alla città”
“In queste stanze è concentrata la nostra storia – ha detto il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot, che ha inaugurato l’archivio insieme al sindaco Dario Nardella -, una storia incredibilmente ricca e sfaccettata, che unisce e celebra tutte le arti. Dalla musica alla danza, dalle arti figurative dei più grandi protagonisti del Novecento e della contemporaneità fino all’altissimo artigianato delle maestranze che per questo teatro hanno lavorato e lavorano tutt’oggi. Questo non è solo un archivio ma una summa di storia della musica e dell’arte, un grande orgoglio per noi e – speriamo – un aiuto per i ricercatori che utilizzeranno queste stanze per studiare il passato e per costruire, tassello dopo tassello, la storia del teatro futuro”.
L’archivio “è aperto alla città, all’Università, ai giovani e agli studiosi che fino ad oggi, con fatica, riuscivamo ad ospitare in piccole stanze. Oggi queste persone hanno la possibilità di studiare e di rivivere le rappresentazioni musicali e teatrali all’interno di uno dei più importanti archivi di storia del teatro italiano”.
Il nuovo archivio del Teatro del Maggio è frutto della collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana che ha indicato il personale specializzato e con l’Opificio delle Pietre Dure che ha provveduto al restauro di una prima parte dei modellini scenici.