venerdì, 29 Marzo 2024
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Un libro e una conferenza per scoprire i segreti del Vaso François

Due volumi (uno con la raccolta dei testi e uno con tavole e disegni) e una conferenza sveleranno tutti i segreti del Vaso François, uno dei reperti più importanti della storia dell’archeologia.

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Due volumi (uno con la raccolta dei testi e uno con tavole e disegni) e una conferenza sveleranno tutti i segreti del Vaso François, uno dei reperti più importanti della storia dell’archeologia, risalente al VI sec. a.C. Si tratta di uno dei più grandi, e soprattutto il più importante, cratere attico a figure nere conosciuto (è alto 66 cm e la sua circonferenza raggiunge 181 cm), che prende il nome dall’archeologo Alessandro François, il quale lo scoprì nella necropoli etrusca di Fonte Rotella, presso Chiusi, nel 1844. Il Vaso, modellato ad Atene intorno al 565 a.C. dal vasaio Ergotimos e dipinto dal ceramografo Kleitias, fu esportato a Chiusi – all’epoca potente e florida città etrusca – e deposto nella tomba di una famiglia principesca.

LA CONFERENZA. Alcuni fra i più illustri esperti internazionali di archeologia classica presenteranno i due volumi “The François Vase: New Perspectives” (Editors: H. Alan Shapiro, Mario Iozzo e Adrienne Lezzi-Hafter) in occasione della conferenza dedicata al celebre cratere, in programma giovedì 20 marzo (orario 10 – 13) nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. L’iniziativa vede la partecipazione di Archeologia Viva, prima grande rivista italiana di divulgazione archeologica, fondata nel 1982 da Piero Pruneti.

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IL VASO. La conferenza metterà a fuoco la storia, l’iconografia e i miti del Vaso anche attraverso gli undici contributi, tutti proposti in lingua inglese da studiosi italiani, statunitensi, inglesi, tedeschi e svizzeri, specialisti di iconografia greca, che costituiscono il libro. La nutrita serie di studi affronta problemi che spaziano dalla storia del Vaso al suo possibile contesto di rinvenimento, dall’iconografia agli aspetti tecnici, dalle varie teorie interpretative alle molteplici valenze culturali di cui il vaso e il suo complesso programma iconografico furono caricati una volta che esso giunse in Etruria. Fra queste l’ancora irrisolta questione se il Vaso, dato l’alto qualitativo, artistico, artigianale e la creatività dei decori, non sia stato realizzato da produttori ateniesi su commissione speciale di un principe etrusco.

IMMAGINI. La pubblicazione, che raccoglie i risultati degli studi, è arricchita da una ricca collezione di immagini che accompagnano il lettore ad apprezzare in dettaglio ogni particolare. A tale scopo, una nuova campagna fotografica è stata realizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Oltre 600 scatti sono stati prodotti e ricomposti grazie a uno specifico software, fino a riprodurre ciascun fregio nel suo intero sviluppo. Le stesse ricomposizioni sono state poi dettagliate con ingrandimenti mirati, nei quali sono chiaramente leggibili anche tutte le iscrizioni. Il volume è edito da Akanthus, di Kilchberg (Zurigo) e la redazione finale è stata curata da Adrienne Lezzi-Hafter con il lay-out di Mark Manion. La realizzazione delle nuove riprese fotografiche è stata coordinata da Mario Iozzo e realizzata da Fernando Guerrini, della Soprintendenza toscana. L’evento, che ha il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze, è stato reso possibile grazie al contributo del Museo Ferragamo di Firenze e dalla famiglia François (Antella, Firenze).

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