“Trasporto pubblico, bene comune”. Questo è il motto del nuovo “Comitato contro la privatizzazione di Ataf” che, appena costituitosi, è già sul piede di guerra.
LA BATTAGLIA. “Ataf deve rimanere pubblica e deve essere rilanciata con il sostegno pieno delle realtà cittadine – affermano i rappresentanti del Comitato – e di tutti coloro che si sono battuti e si battono per i beni comuni, per la partecipazione, per i diritti di chi lavora, per un’idea di città non piegata agli interessi e ai voleri dei poteri forti”.
RACCOLTA DI FIRME E SCIOPERI. Il Comitato è già pronto a riunirsi alla fine di agosto per organizzare, oltre a una raccolta firme che partirà a breve, anche alcune iniziative a livello cittadino con l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre più ampio di persone. Intanto si conferma lo sciopero di protesta indetto per il 7 ottobre.
TAGLI DI LINEE E SERVIZI. “Ataf è un bene comune e tale deve rimanere – ha sottolineato Nadia Del Sere, esponente dei Cobas dell’azienda di trasporto fiorentina – il privato cercherà di fare guadagno a scapito dei lavoratori e dei cittadini perché saranno messi in discussione servizi di carattere sociale come le linee più deboli e meno remunerative ma che permettono ogni giorno a molti cittadini di spostarsi e andare al lavoro”.
IL COMITATO. Tra i soggetti promotori del nuovo gruppo ci sono già il “Comitato acqua bene comune”, la Rsu dell’azienda, rappresentanti di associazioni, movimenti politici e centri sociali, oltre ai Cobas e a partiti come Idv, Fds e Verdi, Sel, PerUnaltracitta’ e Movimento 5 stelle.