giovedì, 26 Dicembre 2024
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Come si vota: istruzioni per le elezioni politiche 2022 (Rosatellum)

Le risposte ai dubbi più comuni sulle elezioni politiche del 25 settembre 2022: come funziona la legge elettorale, per cosa siamo chiamati alle urne e come votare sulla scheda elettorale

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Le “istruzioni” su come si vota per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 sono stabilite in base al Rosatellum, così è stata chiamata la legge elettorale italiana che funziona con un sistema misto tra maggioritario e proporzionale, in base a collegi uninominali e plurinominali. Si tratta delle stesse regole con cui si è andati alle urne quattro anni fa per il Parlamento uscente, ma con due importanti novità frutto di altrettante riforme costituzionali.

Chi può e cosa serve per votare

Per le elezioni politiche 2022 votano tutti i cittadini italiani maggiorenni al 25 settembre, iscritti nelle liste elettorali del proprio comune di residenza: la novità è che stavolta l’età minima per votare al Senato è quella dei 18 anni. Dunque a tutti gli elettori saranno consegnate due schede, una per la Camera (colore rosa) e l’altra per il Senato (colore giallo). Ai seggi è necessario presentarsi con la tessera elettorale e un documento di identità (carta di identità o altro documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla pubblica amministrazione oppure tesserino rilasciato da un ordine professionale purché munito di fotografia).

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Rosatellum: come funziona la legge elettorale italiana, i collegi uninominali e plurinominali

Il sistema elettorale italiano prende il nome da Ettore Rosato, il nome del relatore della legge di 5 anni fa, provvedimento che ha stabilito come si vota per le politiche in Italia: il sistema del Rosatellum è in vigore anche per la prossima tornata del 25 settembre 2022 in cui i cittadini saranno chiamati a indicare i propri rappresentati alla Camera e al Senato. La novità è il taglio del numero dei parlamentari, confermata dal referendum popolare, per cui i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. In particolare il Rosatellum funziona in questo modo per la Camera e il Senato:

  • un terzo dei seggi (ossia i “posti” in Parlamento) viene deciso con il sistema elettorale maggioritario che funziona in base a collegi uninominali, ciò significa che si presenta solo un candidato per coalizione e vince chi raccoglie più voti (uninominale secco);
  • due terzi dei seggi è deciso con il sistema proporzionale (collegi plurinominali in cui possono correre fino a 4 candidati per uno stesso partito, in un listino bloccato), ossia in proporzione ai voti ricevuti.

La lista dei collegi uninominali e plurinominali previsti dal Rosatellum per Camera e Senato, con i relativi Comuni, sono pubblicati anche sul sito della Camera.

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Per cosa si vota il 25 settembre 2022, le istruzioni per le politiche e le soglie di sbarramento del Rosatellum

Il 25 settembre 2022, in occasione delle elezioni politiche si vota per la Camera (147 deputati eletti nei collegi uninominali e 245 con il sistema proporzionale, più 8 della circoscrizione estero) e per il Senato (74 Senatori eletti con il metodo maggioritario  uninominale e 122 con quello proporzionale, più 4 all’estero). I candidati alle elezioni politiche possono presentarsi per una sola Camera del Parlamento: o alla Camera dei deputati oppure al Senato. Inoltre possono candidarsi in un solo collegio uninominale e fino a 5 collegi plurinominali del proporzionale.

Per il proporzionale (collegi plurinominali) il Rosatellum prevede diverse soglie di sbarramento: se non si passano queste percentuali, i voti vanno persi e non si entra in Parlamento. In dettaglio:

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  • singoli partiti – soglia di sbarramento al 3% a livello nazionale (oppure, solo al Senato, al 20% in una singola regione);
  • coalizioni – soglia di sbarramento al 10% (se almeno una lista supera il 3%, non vengono conteggiate le liste che non raggiungono l’1%);
  • partiti di minoranze linguistiche – soglia di sbarramento al 20% nella Regione di riferimento.

Se un partito dentro una coalizione prende dall’1 al 2,99%, questi voti vengono ripartiti tra gli altri partiti della coalizione che hanno superato il 3%. Il Rosatellum non prevede alcun premio di maggioranza.

Elezioni politiche 2022, le istruzioni: come si vota sulla scheda elettorale per Camera e Senato

La legge elettorale del Rosatellum influisce quindi su come si vota per le politiche del 25 settembre 2022: iniziamo spiegando come sarà fatta la scheda elettorale (qui il fac-simile 2022), una per la Camera e l’altra per il Senato, in modo da capire come esprimere le proprie preferenze. La struttura sarà simile per le due Camere.

Sulla scheda sono riportati dei riquadri rettangolari: in cima a ogni rettangolo si trova il nome del candidato al collegio uninominale (quindi eletto con il sistema maggioritario, chi prende più voti vince) e sotto ci saranno i riquadri con i simboli dei partiti della coalizione (o il simbolo della singola lista) che appoggia quel candidato all’uninominale, con accanto fino a quattro nomi. Si tratta del listino bloccato per il proporzionale: questi candidati verranno eletti in modo proporzionale ai voti ricevuti in quel determinato collegio e in ordine di lista, senza espressione di preferenze.

Secondo le istruzioni diffuse dal Ministero dell’Interno per le elezioni politiche 2022, perché la scheda non sia nulla, ecco come si può votare:

  • votare con una X sul nome in alto nel riquadro (uninominale)
    in questo caso si vota quel determinato candidato per il maggioritario. Il voto si estende poi al partito che lo sostiene. Nel caso di una coalizione di più partiti, il voto viene ripartito tra le varie liste in modo proporzionale ai voti ottenuti in quel collegio;
  • votare con una X sul simbolo del partito
    si vota quel determinato partito per il proporzionale (i candidati vengono scelti in ordine di lista) e il voto si estende al candidato per l’uninominale;
  • votare con una X sul nome in alto nel riquadro e con una X sul simbolo del partito
    così facendo si vota il candidato al maggioritario e si indica anche il partito a cui va il voto per il proporzionale.
  • è contemplato anche il caso in cui si vota il simbolo del partito e si traccia un segno sulla lista di candidati al plurinominale collegata
    Anche in questo caso il voto per il proporzionale va al partito prescelto e si estende al candidato all’uninominale (il nome in testa al riquadro)

Come NON si vota, le istruzioni: alle elezioni politiche si possono dare le preferenze o fare il voto disgiunto?

Dunque, concludendo queste istruzioni su come si vota, per le elezioni politiche per Camera e Senato, nella parte della scheda dedicata al proporzionale, non è possibile il  voto disgiunto per le politiche (opzione prevista invece nelle comunali). Se si barra il nome di un candidato all’uninominale in testa a un rettangolo e il simbolo di un partito di una coalizione presente in un altro riquadro/coalizione la scheda sarà nulla e quindi il voto non andrà ad alcun partito o candidato. Anche le schede bianche non influiranno sul risultato finale.

Inoltre non è possibile scrivere preferenze di proprio pugno o barrare uno dei nomi accanto ai simbolo della lista: si vota il simbolo del partito, mentre gli eletti vengono decisi in base all’ordine del listino bloccato, in modo proporzionale ai voti espressi.

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