sabato, 2 Novembre 2024
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Coronavirus, andare all’orto si può: ordinanza della Regione Toscana

Via libera dalla Regione Toscana, si può andare all'orto anche in altri comuni durante l'emergenza coronavirus: il testo dell'ordinanza

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Andare al proprio orto si può, anche in un comune diverso da quello di residenza e accompagnati da un familiare: è quanto dispone un’ordinanza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. L’ordinanza, firmata nel tardo pomeriggio di oggi, fissa le regole anche per il contenimento della fauna selvatica e per le attività selvicolturali durante l’emergenza coronavirus.

Orto e coronavirus, le nuove regole

La regola base rimane il pieno rispetto di quanto previsto dai decreti della presidenza del consiglio e da tutte le norme di sicurezza per il contenimento del contagio da coronavirus.

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L’ordinanza (qui il testo completo) stabilisce che chi si dedica alle attività agricole in via amatoriale potrà andare al proprio orto e accudire gli animali da allevamento.

Coronavirus, in Toscana è consentito andare all’orto

Sarà quindi ammesso spostarsi dal proprio domicilio al luogo dove si svolgono le attività agricole, sia all’interno del proprio comune che verso altri comuni. Con il solo limite che non si vada all’orto più di una volta al giorno e accompagnati al massimo da un altro componente del nucleo familiare.

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Una notizia molto attesa dagli hobbisti, peraltro in un periodo cruciale per le coltivazioni stagionali.

L’ordinanza stabilisce poi una proroga di 15 giorni del periodo di taglio e di esbosco per i proprietari di boschi e per le imprese di selvicoltura. Una misura, spiega la Regione, che va “anche a tutela della stabilità dell’assetto idrogeologico e della prevenzione degli incendi boschivi e degli attacchi fitopatogeni correlati al cumulo di biomassa sul terreno causata dalla interruzione dei lavori forestali”.

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Orto, selvicoltura, fauna selvatica: l’ordinanza della Regione Toscana

Anche per la selvicoltura sarà consentito spostarsi all’interno del proprio comune e verso altri comuni. Di nuovo, non più di una volta al giorno e al massimo in due componenti dello stesso nucleo familiare.

Stabilite anche le misure per il controllo e il contenimento della fauna selvatica, compresi quelli in ambito urbano. Dovranno avvenire tramite la cattura o con interventi di controllo in forma singola, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza nazionali.

Le guardie venatorie volontarie incaricate dalla polizia provinciale di effettuare gli interventi di controllo possono giustificare lo spostamento all’interno del comune o verso altri comuni sulla base di quanto riportato nella scheda di intervento di controllo inviata alla Polizia provinciale.

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