giovedì, 12 Dicembre 2024
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Difesa per le specie a rischio

Regione Toscana e il Wwf hanno siglato un patto per la protezione della biodiversità.

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Tra loro in prima fila tutti i tipi di pipistrelli, mammiferi come la lontra, la lepre italica, la martora, la puzzola, il gatto selvatico, uccelli come il tarabuso e le berte, anfibi come l’ululone appenninico, farfalle come la parnassius mnemosine, ma anche vegetali come il cardo appenninico, l’asparago amaro, la cicerbita violetta, il lauro alessandrino, l’erba di San Giovanni e tanti altri. L’Italia è una delle nazioni con il più alto tasso di biodiversità e la Toscana è una delle aree più ricche di biodiversità dell’intero bacino del Mediterraneo.

Per questo la Regione Toscana e il Wwf hanno siglato un patto per la protezione della biodiversità. A farlo sono stati l’assessore alle aree protette e alla biodiversità, Marco Betti e il presidente nazionale dell’associazione ambientalista, Enzo Venini. Si sono dati tre anni di tempo per redigere un piano concreto d’intervento per la conservazione della natura che prevederà anche iniziative sperimentali rivolte ad enti locali, aree protette ed imprese.

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«In questo delicato settore – spiega l’assessore Betti – la Toscana non parte certo da zero. Disponiamo di un patrimonio invidiabile, formato per metà della superficie da boschi e foreste, il 10% del nostro territorio è un parco o un’area protetta e abbiamo strumenti come il Repertorio naturalistico toscano (Re.na.to) e il progetto Biomart per l’ecosistema marino, che rappresentano una formidabile base di partenza. Da oggi, grazie alla collaborazione con il Wwf, lavoreremo per essere la prima regione del Mediterraneo ad avere un piano d’azione per la tutela della biodiversità».

Tra le azioni da intraprendere per contrastare la scomparsa della varietà di specie oggi ancora presenti, figurano la creazione e la tutela delle zone umide, la progettazione di veri e propri corridoi ecologici, oltre ad un sistema di monitoraggio ambientale. Tra i principali fattori di rischio ci sono i cambiamenti climatici, la riduzione delle risorse idriche, la presenza di specie invasive e l’abbandono di alcune attività tradizionali come i pascoli.

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«E’ per questo – afferma il presidente del Wwf Italia, Enzo Venini – che il Piano d’azione regionale per la biodiversità in Toscana rappresenta un salto di qualità nella lotta alla perdita di valori naturali e al degrado degli ecosistemi da cui dipendiamo per risorse fondamentali come acqua, cibo e materie rinnovabili.
Per il Wwf Italia, dopo il notevole lavoro che con le Biodiversity vision per l’ecoregione Alpi e l’ecoregione Mediterraneo centrale, ci ha permesso di dare un contributo alla strategia nazionale per la biodiversità, questo Piano d’azione della Regione Toscana rappresenta un passaggio chiave e uno stimolo forte per tutte le altre Regioni, chiamate oggi a svolgere un ruolo fondamentale per arrestare la perdita di biodiversità nei loro territori».

Le liste di attenzione del sistema regionale Re.na.to. comprendono 472 specie di flora spontanea, 159 specie di vertebrati e 351 specie di invertebrati e ben 74 sono gli habitat di interesse comunitario presenti in Toscana.

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