Sono passati ben 45 anni dall’alluvione che devastò la città di Firenze. Per ricordare quei momenti, il presidente dell’assemblea cittadina Eugenio Giani ha indetto stamani un consiglio comunale straordinario nel cenacolo di Santa Croce. Presenti il sindaco Matteo Renzi e altre autorità che hanno vissuto direttamente la furia dell’ Arno. Subito dopo è stata lanciata dal Ponte alle Grazie una corona di alloro in memoria delle 34 persone vittime.
PROPOSTE PER SCONGIURARE NUOVI RISCHI. Renzi ha lanciato un appello perché vengano realizzate al più presto le casse di espansione nel Valdarno. “La burocrazia stritola le imprese – ha detto – è inaccettabile che per fare una buca occorra il parere di 19 enti diversi. Chiedo a Governo e Regione di provvedere con l’indicazione di un commissario – prosegue – perché si facciano rapidamente le opere necessarie, non solo per mantenere in sicurezza Firenze, ma anche per vincere la burocrazia assurda e allucinante”. Intanto Giampiero Maracchi, direttore dell’istituto di biometeorologia del Cnr, durante una conferenza stampa sui cambiamenti climatici ha sottolineato che è necessario creare queste casse d’espansione per salvare la città. “Visto che il tempo di ricorrenza dell’alluvione a Firenze è di circa cento anni – ha affermato – si sa che purtroppo ritornerà”.
IL CONSIGLIO. Molti i relatori che sono intervenuti durante il consiglio. Dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, al prefetto Paolo Padoin, fino al presidente dell’Autorità di Bacino Gaia Checcucci. Quella del ’66 fu una delle alluvioni più gravi accadute in Italia e causò forti danni non solo a Firenze ma in gran parte della Toscana e più in generale in tutto il paese. “Un ricordo speciale – ha affermato Giani – va alle 34 persone che il fiume si portò via con s’è. Sono nella nostra mente come principale monito”. Un corona di alloro è stata poi lanciata dal Ponte alle Grazie proprio per non dimenticare le vittime.
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I GIOVANI DI IERI. Il sindaco ha anche sottolineato come la città abbia fatto grandi passi da quel triste giorno e ha ricordato le molte persone, tra cui Bersani e l‘ex sindaco di Milano Pisapia, che in quel periodo hanno aiutato gli alluvionati. Ma anche i moltissimi giovani che in quella situazione sono stati di grande aiuto grazie alla loro voglia di aiutare e conoscere il mondo. Cosa che “ è necessario prendere come esempio per migliorare i nostri giovani”.
GLI OGGETTI. Fino all’11 novembre, nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio rimarranno esposti in una teca commemorativa gli oggetti “sopravvissuti” all’alluvione e recuperati durante i lavori per il collettore sulla riva sinistra dell’Arno. Si tratta di bottiglie, stracci, scarpe e altri materiali (guarda le immagini).