Un commerciante su tre “dimentica” di battere lo scontrino. I “furbetti” si concentrano soprattutto nel centro storico e tra commercianti ambulanti, bar, pizzerie, drogherie e minimarket, ma anche parrucchieri e carrozzieri non scherzano. Ecco la classifica provinciale degli evasori.
CONTROLLI. Sono stati oltre 4.300 i controlli effettuati dalla guardia di finanza nei primi 8 mesi dell’anno, con il risultato di 843 verbali per irregolarità. Dunque in provincia di Firenze 1 controllo su 5 ha portato all’accertamento di una irregolarità. Media che sale a 1 su 3 se si considera solo la città di Firenze.
I PIU’ FURBETTI. Le attività economiche dove più alto è risultato il livello di irregolarità sono riconducibili a: commercianti ambulanti, bar, pizzerie, drogherie e minimarket, ristoranti e trattorie, parrucchieri e barbieri, panetterie, carrozzieri.
CASI LIMITE. Svariati i casi contestati. Si va dalla mancata emissione dello scontrino all’emissione di una ricevuta di importo inferiore a quello reale. Come nel caso di un agriturismo mugellano che ha occultato al fisco 450 euro di incassi derivanti dal banchetto di Ferragosto, oppure quello di una boutique del centro storico fiorentino che ha omesso di dichiarare la vendita di borse in pelle per 1.000 euro.
EVASORI SERIALI. E poi ci sono loro, i multati impenitenti, che continuano, mesi dopo mesi, a incassare sanzioni per analoghe irregolarità. Un venditore ambulante di panini e bibite, residente a Firenze, ha totalizzato 19 verbali tra il 2007 e il 2011, mentre un venditore ambulante di bigiotteria, originario del sud-america ma residente in Incisa Valdarno, ne ha collezionati 15 in tre anni.
FREGATI DAL BANCOMAT. Alcuni commercianti furbetti sono stati smascherati dalle operazioni registrate dalla macchinetta del POS, per il pagamento con bancomat o carta di credito, che non risultavano sul registratore di cassa. Da un controllo della corrispondenza tra le due registrazioni è stato possibile accertare che un negoziante di S. Lorenzo ha omesso di registrare gli incassi per le vendite degli ultimi 3 anni per un ammontare superiore ad € 270.000. Irregolare anche lo scontrino “non fiscale” consegnato ai clienti da numerosi ambulanti e non.
CLASSIFICA. Firenze, hinterland compreso, si aggiudica la palma dell’area a più alta densità di irregolarità (38%), secondo il Mugello (24%), terza classificata la zona Valdarno-Valdisieve (21%), quarto l’Empolese-Valdelsa (17%).
COMUNI PIU’ COLPITI. E ci sono alcuni comuni particolarmente allergici allo scontrino: Palazzuolo sul Senio: 54%; Certaldo: 40%; Vaglia: 36%; San Casciano Val di Pesa: 37%; Fiesole: 33%; Scarperia: 32%; Sesto Fiorentino: 31%.
FIRENZE. Metà delle irregolarità riscontrate a Firenze sono state scoperte in
ristoranti, pizzerie e bar. Seguono i piccoli minimarket ed alimentari nonché i venditori ambulanti di generi non alimentari. Poco meno di 1/3 delle verbalizzazioni è stata effettuata nei confronti di attività economiche gestite da cittadini di etnia straniera (cinese, nord africani, est asiatico) che operano principalmente sia come ambulanti che in negozi (molti nel centro storico di Firenze) di vendita di generi alimentari, rosticcerie, kebab o di generi non alimentari.