sabato, 10 Maggio 2025
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Gruppo di ragazzi bloccato sulle Apuane: salvati dal soccorso alpino

Il gruppo di escursionisti, formato da quattro ragazze e due ragazzi originari di Lucca, era partito ieri mattina da località Casa Biforco. Intorno alle 21 l'allarme: una delle ragazze non riusciva ad andare avanti. Sono così scattati i soccorsi.

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Lieto fine a Canal Fondone, sulle Alpi Apuane settentrionali. L’operazione di recupero del soccorso alpino, in atto dalla scorsa notte, ha avuto il suo “happy end”. I ragazzi stanno bene e sono rientrati a casa. Cosa era successo? Ieri sera, intorno alle 21, era scattata l’allerta per il Cnsas: il 118 aveva ricevuto una chiamata da parte di un gruppo di ragazzi che si trovava bloccato sul Canal Fondone, perché una delle ragazze del gruppo non riusciva ad andare avanti.

L’ESCURSIONE. Ieri mattina, intorno alle 9, il gruppo di escursionisti, formato da quattro ragazze e due ragazzi originari di Lucca, era partito da Loc. Casa Biforco per proseguire sul sentiero CAI n° 167 verso la Valle degli Alberghi e arrivare all’attacco della Ferrata del Monte Contrario. I ragazzi, tutti ben equipaggiati e frequentatori di montagna, si sono trovati in difficoltà nella discesa quando, arrivati intorno alle 17 al Rifugio Orto di Donna nei pressi di Cava 27, hanno preso il sentiero verso la Foce di Grondilice per poi scendere lungo il Canal Fondone.

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AFFATICAMENTO. Nelle vicinanze del canale, una delle ragazze ha iniziato ad avere problemi di deambulazione, per il forte affaticamento, così è scattata la richiesta di aiuto. I tecnici del Sast si sono messi in marcia e hanno raggiunto il gruppo che, complessivamente, stava bene e continuava lentamente, armato di lampada frontale e acqua di scorta, a procedere. I volontari del Soccorso Alpino, Stazione di Massa, hanno accompagnato gli escursionisti, che poi sono rientrati a casa, fino alle auto.

LA FERRATA. Monte Contrario è la più lunga, tecnicamente difficile e soprattutto fisicamente impegnativa ferrata delle Alpi Apuane: la ferrata è da considerarsi tecnicamente difficile, e sopratutto l’intera escursione, dal punto di vista fisico, richiede un impegno ancora più alto. Durante il percorso si incontra un ambiente isolato, selvaggio e praticamente disabitato, quasi del tutto esposto al sole, per cui è necessario portarsi una buona scorta d’acqua e del cibo. Soprattutto nel periodo estivo, il Cnsas raccomanda di affrontare questo tipo di escursione (con tempi di percorrenza estremamente lunghi) durante le prime ore della giornata per evitare il caldo eccessivo e un maggiore affaticamento.

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