Il Natale in istituto? Quest’anno no, no grazie. Il centro per disabili Oda Villa San Luigi questo 25 dicembre sarà chiuso.
NATALE VERO. E i suoi ospiti, i 41 disabili che normalmente lo abitano, questa volta trascorreranno un Natale vero. Non tra le mura del centro, ma in una casa vera e propria: con una famiglia, con il panettone, con gli addobbi e tutto il resto. Dietro a questo gesto, bello e dal grande valore simbolico, c’è un lavoro di squadra nato dall’impegno profuso quotidianamente presso la struttura dell’Oda di Firenze nella presa in carico della persona disabile intellettiva.
LAVORO DI SQUADRA. In istituto non rimarrà nessuno: alcuni dei ragazzi ricoverati presso il centro passeranno il 25 con le loro famiglie (i fortunati che la hanno e che la hanno vicina), altri – la maggior parte – nelle case di chi si è offerto per ospitarli. E allora Giampierino se ne andrà a casa di Claudio, un ex dipendente del centro, Saverio e Andrea trascorreranno il 25 a casa di una famiglia di amici volontari dell’Unitalsi; Paolo, Vincenzo, Caterina, Elisa saranno a Reggello, a casa di Sara, un’educatrice del centro. E via così, per tutti e 41 gli ospiti del centro di Castello, che in questo giorno speciale chiuderà i battenti. Anche i medici della struttura ospiteranno nelle loro famiglie i ragazzi più complessi, che hanno maggiori problematiche cliniche.
“UNA FASE”. Quello che sta per avvenire al centro Oda Villa San Luigi è emblematico di un modo di intendere la residenza in istituto ben preciso: “Crediamo che la permanenza nel centro per questi ragazzi debba essere una fase di un percorso di presa in carico riabilitativa, non un punto d’arrivo della loro esistenza – spiega la direttrice del centro Giovanna Sorrentino – A volte il ricovero in residenziale è indispensabile anche per bambini in età tenerissima, utilissimo per la loro crescita, per la loro abilitazione, ma occorre già dal primo giorno di ricovero lavorare per la loro de-istituzionalizzazione, il loro rientro in famiglia e nella società. Quello che siamo riusciti a fare chiudendo l’istituto per Natale è un piccolo gesto, un piccolo passo per sensibilizzare le famiglie e la società, per abituarle a pensare che accogliere e occuparsi di un disabile, anche se grave, è possibile, e non bisogna arrendersi all’idea che non sia possibile farlo”.