venerdì, 26 Aprile 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaIl contadino ora arriva a...

Il contadino ora arriva a domicilio

Dalla fattoria alla tavola senza intermediari: decolla la vendita diretta. Mercatini a chilometri zero in città ogni giorno dell'anno: oggi la fiiera corta è alla portata di tutti. E sulle bancarelle vince la varietà, dall'agrobirra ai pomodori neri ''anti-infarto''.

-

- Pubblicità -

 

Se il consumatore non va alla montagna, la montagna va dal consumatore. O meglio, il contadino scende dal poggio e porta i prodotti freschi direttamente in città.

- Pubblicità -

COLDIRETTI. La filiera corta cambia senso di marcia e non riguarda più solo pochi eletti: dimenticate l’immagine del pioniere del bio che si inerpica per strade sterrate alla ricerca della fattoria, oggi sono sempre di più i produttori che si organizzano in mercati settimanali. “Ogni giorno dell’anno – assicura Simon Querci di Coldiretti – è possibile trovare i prodotti di filiera corta”.

SUL BANCO. Sono circa settanta i mercati di “Campagna amica”, emanazione mercatale di Coldiretti, distribuiti in tutta la Toscana. Un centinaio le  aziende che hanno aderito all’iniziativa tra Firenze e Prato, di cui la metà partecipa regolarmente alle bancarelle settimanali e alle occasioni straordinarie della domenica, come il famoso “Mercatale” che si svolge ogni mese in piazza della Repubblica. Quantificare le vendite della filiera corta è piuttosto complicato, ma il continuo proliferare di attività di questo tipo testimonia un crescente interesse.

- Pubblicità -

AGROBIRRA E POMODORI ANTI-INFARTO. Motivi di risparmio? “A parità di qualità – continua Querci – il prezzo è sicuramente vantaggioso rispetto alla grande distribuzione”. Ma il guadagno sta soprattutto nelle garanzie sulla provenienza del cibo, nel contatto diretto con il produttore e nella varietà dell’offerta. Già, perché la filiera corta può far riscoprire sapori dimenticati e antiche ricette. Come ad esempio la “agrobirra”, preparata esclusivamente con ingredienti made in Tuscany. O alcune varietà di mele recuperate da agricoltori volenterosi, magari non bellissime, ma dal gusto sopraffino. O i pomodori più “strambi” che si siano mai visti, ma dalle proprietà eccezionali. Neri, gialli, verdi, rotondi o oblunghi, insomma roba da collezionisti. Come quelli di Niccolò D’Afflitto, enologo e agronomo fiorentino, che possiede la più vasta collezione di pomodori d’Italia.

POMODORI DA PRIMATO. Trecentottanta varietà, coltivate una a una in un orto alle porte di Firenze, nella tenuta di Castelruggero, dove si producono anche fiori e frutti delle specie più svariate e un vino molto apprezzato in patria e all’estero. “Li ho scoperti viaggiando per il mondo e sul web – racconta D’Afflitto – c’è quello nero, che contiene la più alta concentrazione di antiossidanti, preziosi per il cuore; quello giallo, più acidulo; quello verde, il più dolce. Ma il più buono resta il Roma, quello rosso da insalata”. Specialità da intenditori, che però non hanno ancora un grande mercato. Almeno non qui, nella nostra regione. “I toscani sono tradizionalisti nell’animo – conclude D’Afflitto – anche gastronomicamente parlando”.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -